Amy Adams al Giffoni ha tenuto uno degli incontri più avvincenti ed emozionanti dell’intera manifestazione.
Ha esordito dicendo: “Credo nelle nuove generazioni. Imparate dai vostri errori, non siate duri con voi stessi, non deludetemi”.
Quindi dopo la straordinaria Julianne Moore è giunta al Festival un’altra grande star del cinema ed è davvero riuscita ad entusiasmare il pubblico, parlando sia della propria esperienza di attrice, che di donna.
L’interprete di Arrival aveva esordito in Bella da morire, dopo un passato come ballerina. A tal proposito ha detto: “Ho fatto la ballerina. Ho studiato in una scuola di musical. Mi ci è voluto tempo per sentirmi un’attrice. Ballare mi ha insegnato a esprimere, senza la voce, le emozioni dei personaggi e ad articolare la performance in maniera piū creativa. Mi sento libera quando ballo”.
In tutti questi anni Amy ha lavorato con alcuni dei principali registi: “Oltre a Tim Burton ho lavorato con Denis Villeneuve. È un regista gentile e ha creato un set speciale. In futuro mi piacerebbe lavorare con Patty Jenkins, la regista di Wonder Woman“.
Poi Amy ha parlato anche del duro lavoro che sta dietro ogni film ma ha subito precisato: “I film che ti consumano ti insegnano, nonostante la fatica, a misurare il tempo”.
Amy Adams ha voluto concludere con un ricordo delle sue prime esperienze nel mondo dello spettacolo: “Volevo fare il medico. Quando non ho superato un esame di chimica ho deciso di concentrarmi sulle arti performative. Nomostante questo la mia prima audizione fu terribile”.
Ma in tutto ciò non poteva mancare di dire qualcosa sul nostro Paese: “Amo l’Italia. Ho dato un nome italiano a mia figlia. Oltre la cultura mi attrae la gente che rende speciale il paese. Mi sento a casa”.
https://www.youtube.com/watch?v=_4seZ6dtrqo
(Foto e video: Menossi Video Productions)
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