Roberto Riccardi è conosciuto come colonnello dell’Arma dei Carabinieri, di cui attualmente è il responsabile dell’Ufficio Stampa del Comando Generale. In questi giorni si è dovuto occupare, suo malgrado, assieme al Generale Tullio Del Sette, Comandante Generale, della triste vicenda che ha visto coinvolti due carabinieri nella vicenda relativa al presunto stupro di due studentesse americane.
Ma a parte la disdicevole questione, in cui del resto sia Del Sette che Riccardi hanno preso posizione giusta e rigidissima per il doversi considerare l’Arma dei Carabinieri parte lesa da parte di chi pur essendo un divisa non compie il proprio dovere, Riccardi è ormai un affermato scrittore.
Nato a Bari il 21 gennaio del 1966, ancora giovanissimo frequenta la prestigiosa Scuola Militare ‘Nunziatella’, per passare in seguito all’Accademia Militare di Modena e quindi alla Scuola Ufficiali dei Carabinieri.
Riccardi ha poi svolto brillanti mansioni e missioni operative in Sicilia, Calabria, Lazio, Toscana, Balcani. Fino al settembre del 2014 è stato il Direttore Responsabile della rivista Il Carabiniere, mentre da anni scriveva libri e saggi di altissimo livello, vincendo non pochi concorsi letterari.
Le sue due grandi passioni letterarie sono costituite dai classici gialli e noir ma anche da quanto concerne il dramma della Shoah.
Riccardi fa spesso riferimento a elementi autobiografici e riesce sempre a cogliere nel segno come successo letterario, basti dire che lui stesso nel 2007 ha lanciato il concorso letterario per racconti inediti Carabinieri in giallo.
Nel 2008 viene pubblicata per Eura Editoriale la sezione a fumetti dal titolo Unità Speciale, da lui personalmente ideata.
Peraltro la speciale sezione è opera di Riccardi assieme alla celebre scrittrice Cinzia Tani e al regista Massimo Guglielmi.
Nel 2009 esce il suo primo libro dal titolo Sono stato senza numero. Alberto Sed racconta, una narrazione reale della vicenda esistenziale di Alberto Sed, ebreo romano sopravvissuto agli orrori del Campo di Auschwitz.
Per questo libro Riccardi ha ricevuto il Premio Acqui Storia e il Premio Narrativa per ragazzi (come secondo classificato) all’interno del Premio Adei-Wizo, patrocinato dall’Associazione donne ebree d’Italia.
Lo stesso anno esce il giallo Legame di sangue, che gli fa vincere il Premio Tedeschi.
Nel 2010 Riccardi è il testimonial del concorso letterario Gialloalatino, e all’omonima antologia partecipa con il racconto La giustizia degli uomini .
Nel 2011 firma poi nell’ambito dell’antologia Camicie rosse, storie vere, il racconto L’angelo dei poveri e un’intervista ad Andrea Camilleri.
L’anno seguente, 2012, torna al tema della Shoah ne La foto sulla spiaggia, accreditato poi con menzione di merito per la Narrativa Italiana al Premio Roma.
Lo stesso anno esce il suo thriller Undercover. Niente è come sembra, sulle gesta di alcuni infiltrati nel mondo del narcotraffico. Il libro vince poi i premi Mariano Romiti, Azzeccagarbugli, Biblioteche di Roma.
Come ricorda il col. Riccardi l’idea di Undercover “nasce dalla mia vita. Nel periodo in cui dirigevo la sezione antidroga di Roma ho svolto indagini come quella raccontata nel romanzo. In qualche modo, così, l’ho rivissuta”. Peraltro numerose altre storie, “derivano dalle mie esperienze lavorative”.
Nel 2013 esce Venga pure la fine, che tocca il conflitto avvenuto in Bosnia. Il libro, candidato al premio Strega 2014, è stato premiato al Festival del noir di Serravalle e di Suio Terme.
Nel 2015 Riccardi pubblica La firma del puparo, ambientato a Palermo.
Nel 2016 esce Il prezzo della fedeltà, dedicato al brigadiere Giuseppe Casagrande, ferito mentre era in servizio davanti a Palazzo Chigi. Il libro, tra l’altro, è stato presentato anche a Monreale, città d’origine del brigadiere Giangrande, alla presenza del Comandante Generale dei Carabinieri Tullio Del Sette, che peraltro ha scirtto la prefazione del libro, e della figlia del brigadiere, Martina Giangrande.
Nel 2017 Riccardi pubblica quindi La notte della rabbia, che ripropone il genere noir. Edito da Einaudi Stile Libero, il libro ha però sullo sfondo gli anni di piombo.
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