Dopo la morte di suo padre, mostrata in Captain America: Civil War, il giovane principe T’Challa (Chadwick Boseman) torna a casa per salire sul trono di Wakanda, un’immaginaria nazione nel continente africano, isolata ma tecnologicamente avanzata, e ricca di giacimenti di vibranio. Quando due pericolosi nemici cospirano per portare il regno alla distruzione, T’Challa è pronto a raccogliere l’eredità di suo padre e a indossare gli artigli di Black Panther.
Le semplici parole non sono bastevoli a descrivere quanto fosse importante un film come Black Panther in questa fase del panorama hollywoodiano dominato dai cinecomics. Non si tratta soltanto della prima avventura in solitaria di T’Challa, dopo il debutto in pompa magna in Civil War, ma anche il nostro primo sguardo alla misteriosa nazione del Wakanda. Non è soltanto la prima pellicola fumettistica ad essere incentrata interamente su un cast di personaggi di colore e di donne dalle personalità dirompenti, ma anche l’ultimo film dei Marvel Studios prima dell’uscita del massiccio Avengers Infinity War. Date queste enormi aspettative, era evidente che in molti si fossero domandati se Ryan Coogler, regista dell’ottimo Creed – Nato per combattere (2015), sarebbe stato l’uomo adatto a portare sul grande schermo la leggenda di Black Panther.
Non è la prima volta che il giovane re usa l’identità segreta per fare giustizia: nell’epica battaglia tra lo sprezzante Stark e il cocciuto Rogers, aveva già messo le sue abilità al servizio di Iron Man, in cerca dello scontro diretto con il Soldato d’Inverno. Black Panther è una pellicola che sovverte il mondo entro cui è circoscritto e trae spunto da generi differenti: in alcune scene sembra di assistere agli inseguimenti adrenalinici di un Bond Movie, in altre ai dilemmi morali e rapporti familiari de Il Re Leone, e in altre ancora ai colpi di scena di uno Star Wars. Dopo una prima mezz’ora in cui viene effettuato un recap di quanto successo a Wakanda e al suo precedente re, il film ingrana la marcia e procede spedito sino alla fine, amalagamando tematiche politiche e sociali tutt’ora attuali. Chadwick Boseman dimostra ancora una volta di essere l’attore perfetto per vestire i panni di T’Challa, ma la forza della pellicola risiede nella coralità dei personaggi. Ryan Coogler, infatti, è riuscito ad assemblare un cast di stelle che riesce a brillare ogni qual volta entrano in scena, dall’intelligente e brillante Shuri (Leticia Wright), alla forte guerriera Okoye (Danai Gurira), fino ad arrivare al pazzo e cinico Ulysses Klaue (Andy Serkis) e all’introverso agente della CIA Everett Ross (Martin Freeman). L’interazione tra questi due è particolarmente brillante e ricorda, in un particolare frangente, l’interrogatorio tra Batman e Joker nel capolavoro di Nolan, The Dark Knight (2008).
La Marvel è stata a lungo criticata per l’utilizzo di villain non propriamente all’altezza delle aspettative, ma in Black Panther accade fortunatamente il contrario. Killmonger, interpretato da un Michael B. Jordan in formissima, è brutale, affascinante, intelligente e dotato di motivazioni ben precise, tutte qualità che lo rendono un cattivo con i fiocchi. Il giovane attore statunitense che ha vestito i panni di Creed nella pellicola a lui dedicata, è dunque riuscito a riscattarsi dal terribile ruolo avuto nel catastrofico reboot de I Fantastici 4, uscito nel 2015. Dal punto di vista visivo, Ryan Coogler è riuscito a mescolare sapientemente gli ambienti urbani più scuri e grezzi al mondo colorato della regione africana. Le tecnologie futuristiche rese possibili dalle scorte di vibranio (lo stesso materiale di cui è composto lo scudo di Captain America), gli ampi panorami africani e il design scenografico eccellente rendono Wakanda la location più suggestiva mai vista in una pellicola Marvel.
Tirando le somme, non possiamo che considerare Black Panther come uno dei film più potenti, commoventi e tematicamente risonanti dell’intero universo cinematografico targato Marvel Studios. Tutti coloro che si sono sentiti particolarmente “traditi” dall’umorismo eccessivo di Thor Ragnarok troveranno in questa pellicola “adulta” pane per i propri denti. Non vediamo l’ora che il re del Wakanda possa tornare ad affilare i suoi artigli al fianco degli Avengers e a combattere nuove forze nemiche in un eventuale sequel che, ipotizziamo, potrà uscire nella Fase 4 della major americana.
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