Quando l’incanto di una farfalla incrocia i nostri sguardi, non importa su cosa andrà a posarsi, tutto intorno a lei sfoca e noi, meravigliati dalla grazia del suo volo, ne restiamo sempre e comunque affascinati.
Bellas Mariposas (le belle farfalle), è un dono. Un’ introspettiva amara, ma dai toni colorati che si dissocia ampiamente dalle monotone pellicole drammatiche degli ultimi anni prodotte nel nostro paese. Un’opera che lima i contorni di certe realtà esistenti e delle persone che ne vivono la quotidianità. Un quadro che agli occhi di molti potrebbe sembrare surreale, ma che esiste… è vero.
Un film che vuole parlarci apertamente, guardandoci negli occhi e lo fa per mezzo della sua giovanissima protagonista Cate ( Sara Podda, premio Anna Magnani – miglior attrice protagonista), in un confronto diretto con lo spettatore che nei 100′ di film si tramuta, cambia pelle e non è più l’occhio curioso di chi vuole sapere come andranno a finire gli eventi, ma già dalla prima mezz’ora di film, subirà una metamorfosi, ne diverrà l’amico immaginario ed involontariamente anche il suo complice.
Tratto dal racconto di Sergio Atzeni, il regista Salvatore Mereu ci trasporta nella dura realtà della periferia di Cagliari. Un paesaggio fatto di cemento, sabbia e murales, dal quale alcuni con sgarbo ne distolgono spesso lo sguardo, fanno finta di non vedere, ma che esiste, è lì, presente e vivo, ricco di emozioni che mutano, si intersecano e dove il respiro di un popolo lasciato ai margini riesce a sopravvivere grazie al dono dell’ironia.
Ed è proprio il sorriso costante di una sognatrice di undici anni a rendere il nostro viaggio visivo, un’esperienza incantevole che si incide autonoma nel nostro spirito.
Netto è il distacco narrativo dagli acclamati Io speriamo che me la cavo e Gomorra. Bellas Mariposas è di fatto una favola contemporanea che si erge indisturbata tra la ruggine di un mondo distante a pochi chilometri di autobus dai grandi centri, dove la gente respira la stessa aria, ma che orbita attorno a pensieri diversi.
Auto distribuito dallo stesso Mereu, con sole sei copie incassa in terra natia quasi 200000 euro, con un opening in theatre di successo maggiore all’hollywoodiano blockbuster Avatar.
Inspiegabili le difficoltà distributive italiane che quasi hanno reso invisibile questa luminescente opera cinematografica, che nei soli Paesi Bassi ha trovato una degna uscita nelle sale.
La scelta di una fotografia così sobria è adeguata al contesto e alla narrazione, ma è forse questa linea troppo diretta che potrebbe intimorire lo spettatore medio, abituato agli standard canonici del cinema degli ultimi 20 anni.
Il film gode di un ritmo gradevole, riesce a far presa sul pubblico, si contorna di una leggera monotonia nella parte centrale (giustificata dalle sensazioni della nostra protagonista) e si riprende sul finale.
L’assenza di suoni nella scena in acqua è semplice, poetica, amniotica…. con un forte richiamo alla cosmogonia umana.
Il trailer sembra isolato, un film a se e non aiuta a stuzzicare la curiosità dello spettatore.
L’alchimia recitativa funziona, le sbavature sono minime e non eccedono. La presenza di Micaela Ramazzotti è limitrofa e rimane (seppur importante la breve presenza del suo personaggio) un’ amichevole partecipazione.
La farfalla è estranea ai luoghi che sorvola, non se ne capacita, non è il suo mestiere…. lei è bella, cattura e fa presa sugli occhi degli estranei che l’ammirano… questo è Bellas Mariposas.
Scheda film
Titolo originale: Bellas Mariposas
Nazione: Italia
Anno: 2012
Genere: Drammatico
Durata: 100′
Regia: Salvatore Mereu
Cast: Micaela Ramazzotti, Sara Podda, Maya Mulas
Produzione: Viacolvento Srl
Uscita: 09/05/2013
Lascia un commento