Damiano, 18 anni, Victoria, 17 anni, Thomas, 17 anni, Ethan, 16 anni. Ad alcuni magari questi nomi potrebbero risultare poco familiari ma questi giovanissimi ragazzi, insieme, formano i Maneskin, una delle proposte emerse da un talent più interessante degli ultimi anni. Fa ancora più rumore l’età dei componenti della band: chi assiste a un loro concerto fa davvero fatica a credere che possano essere così giovani. Tengono il palco con un carisma e un’esperienza che è difficilmente riscontrabile nei loro coetanei (ma anche in molti artisti più “maturi”), come se avessero un dono naturale, come se lo facessero da sempre. Probabilmente è questo che ha convinto i giudici di “X-Factor” e i telespettatori da casa, portando la band fino alla finale del programma e in cima alle classifiche musicali del paese. Risultati che, assistendo ad un loro live, non necessitano di particolari spiegazioni.
Abbiamo avuto la possibilità di vederli dal vivo al concerto che si è tenuto al “Land” di Catania lo scorso 3 marzo. La tappa era sold-out, segno evidente che la luce della band non si è affatto spenta con la fine del programma ma che, anzi, sembra destinata a brillare ancora per molto tempo. Tra il pubblico gente di tutte l’età, teenager, bambini o genitori, tutti desiderosi di vedere con i propri occhi questi quattro ragazzi che sembrano avere una predisposizione naturale per il palco. La conferma arriva proprio nel vederli suonare. Il concerto si apre, con grande puntualità, sulle note di “Let’s get it started” dei Black Eyed Peas, a cui susseguono alcune delle cover proposte dal gruppo nel corso della loro esperienza a “X-Factor”.
Damiano, il front-man, è un vero e proprio “animale da palcoscenico”, come forse pochi ce ne sono in Italia. Sorprende per le sue doti canore e interpretative, passando da pezzi ai limiti del rap alle re-interpretazione di brani pop famosissimi che, indossando la veste ben cucita dal gruppo, diventano ancora più belli e definirli semplice “cover” sembra quasi riduttivo. Non da meno ovviamente gli altri ragazzi del gruppo. Victoria, Ethan e Thomas non si sottraggono al “richiamo” dei fan che, arrivati ore prima, cantano a squarciagola proprio sotto di loro, mostrando una sicurezza che, assieme a quella del cantante, stupisce e convince.
Il nome della band in formato gigante si illumina a più riprese proprio sullo sfondo, con una scenografia minimalista ma funzionale per attirare l’attenzione sulla spumeggiante esibizione di Damiano e dei suoi compagni d’avventura. Proprio il front-man, quasi sul finire del concerto, si lancia poi in una stupefacente pole dance, non sul palco ma in una zona proprio al centro della platea da dove assistono i fan, che non solo infiamma le ragazze presenti ma sottolinea ancora di più, qualora ce ne fosse bisogno, la sua grande versatilità vocale e interpretativa. Un “fuori dagli schemi” che piace, che sembra portare con sé tante novità. Questa è forse la nota più bella che si lega ai Maneskin e ad un loro concerto: è qualcosa di nuovo, che difficilmente è possibile ritrovare in altre esibizioni live.
Apparentemente l’unica pecca potrebbe sembrare una scaletta che inevitabilmente (se si considera che il programma è terminato pochi mesi fa) conta più cover che brani inediti. Poco male però. I brani re-interpretati hanno tutti un sound così diverso e particolare, complice anche la grande interpretazione di Damiano, che meritano di essere ascoltati e apprezzati anche dai fan più accaniti della versione originale. Il singolo “Chosen” poi, suonato quasi sul finire dello show, è una piccola perla in mezzo al panorama musicale italiano in cui stenta ad emergere qualcosa di nuovo specie quando si tratta di gruppi. Il live, in tal senso, non fa altro che aumentare la grande curiosità nei confronti della band e dei loro prossimi progetti, visto che sembrerebbero esserci tutti i presupposti affinché i Maneskin possano continuare ad essere sulla bocca di tutti per molto tempo ancora.
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