A sole 48 ore dallo show di Brunori Sas sul palco del Metropolitan di Catania arriva Levante, artista dalle preziose doti canore che di recente abbiamo visto anche in qualità di giudice nel fortunato programma “X-Factor”. Proprio il talent ha permesso di far conoscere la cantante anche da un punto di vista umano, ma l’esibizione in un teatro può dare un’idea ancora migliore del valore dell’artista.
Rispetto al concerto di Brunori, quello di Levante è davvero differente, ma non per questo meno meritevole di attenzione. Apparentemente la giovane artista potrebbe sembrare molto timida: i dialoghi col pubblico tra una canzone e l’altra sono ridotti al minimo, giusto il tempo di rifiatare e di lanciare il brano successivo. Poco male però, perché a parlare per lei c’è la sua musica. Quella timidezza e l’emozione che traspare nella giovane cantante (complice forse anche la vicinanza geografica con la sua Caltagirone) scompare quando ha microfono e chitarra in mano, lasciando spazio ad una voce davvero mozzafiato.
Tra i primi brani eseguiti davanti alla platea etnea c’è “Alfonso“, forse il primo successo dell’artista siciliana. Il brano, uscito quattro anni fa e quindi ben prima del fortunato featuring con J-Ax e Fedez (in “Assenzio”) e della partecipazione come giudice ad “X-Factor”, riesce a rompere subito il ghiaccio e a coinvolgere il pubblico, molto giovane, che inizia a cantare a squarciagola l’originale ritornello. Gli altri brani eseguiti nel corso della serata mettono in mostra tutte le qualità artistiche di Levante: i pezzi più introversi fanno emergere la sua voce limpida e ferma, quelli più movimentati l’originalità, che forse è l’elemento più interessante in lei. Tra questi ci sono anche l’emozionante “Gesù Cristo sono io” e il brano realizzato con Max Gazzè “Pezzo di me” che, verso la fine del concerto, fa letteralmente alzare il pubblico dalle poltrone per accalcarsi sotto al palco e ballare. La stessa Levante infatti decide di riproporlo straordinariamente come “bis” proprio al termine dello spettacolo, scaldando la platea come poche volte si vede dentro ad un teatro.
Altro momento particolarmente emozionante verso la fine: l’artista scende in mezzo al pubblico, prende per mano una ragazza e la porta con sé sul palco e, seduta difronte a lei, esegue uno dei suoi brani. Un’usanza tipica dei live-show delle band straniere (spesso capita infatti che vengano fatti salire sul palco uno o più fan), ma che in Italia è molto rara. Tra lo stupore generale però questo gesto è piaciuto ed è stato apprezzato suonando come un “omaggio” ai propri fan, vero motore di ogni artista.
Elemento chiave nello show sono sicuramente le luci. I brani suonati da Levante e dalla sua band infatti sono sempre accompagnati da dei giochi di luce particolari, sempre diversi, e da delle immagini che contribuiscono a rendere al meglio l’atmosfera e l’energia del brano eseguito, riuscendo comunque a non distrarre e a mettere al centro la grande protagonista dello spettacolo: la musica.
Nel complesso il giudizio sul concerto di Levante non può non essere positivo. Vinta la timidezza iniziale grazie alla sua voce e alla carica del pubblico, l’artista è riuscita a farsi coinvolgere e, cosa più importante, a coinvolgere i presenti in sala, come dimostra la calca di fan accorsi sotto al palco sul finire dello show. Un momento d’oro per Levante che, dopo l’esperienza di “X-Factor”, riesce a convincere con la sua musica anche in un contesto difficile come quello dei teatri, segno di una maturità artistica oramai acquisita e che potrà portarla a diventare sicuramente un punto fermo delle classifiche musicali del nostro paese per i prossimi anni.
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