Un’altra storia vera trasportata sul grande schermo. Il Professore e il Pazzo è un classico film mainstreem che fa indignare ma dove alla fine a prevalere sono i buoni sentimenti, e i cattivi vengono puniti dagli eventi.
Ispirato all’amicizia tra il professor James Murray, accademico inglese autodidatta dalla vastissima conoscenza linguistica, e il dottor William Chester Minor, un medico americano ricoverato in manicomio criminale per aver commesso un omicidio, il film racconta la genesi della redazione del primo dizionario al mondo a racchiudere tutte le parole di lingua inglese. Incaricato dalla Oxford University Press, il professore tenta di portare a termine l’impresa titanica con l’ausilio di tutti i comuni cittadini dell’impero britannico, colonie comprese, invitati a spedire biglietti contenenti un vocabolo. Siamo nel 1879, e la velocità dei lavori è determinante nella rivalità con gli altri Paesi coloniali, soprattutto con la Francia. Quando la compilazione delle voci arriva a un impasse, l’aiuto del detenuto Minor, che dedica alla ricerca delle voci e alle citazioni necessarie alla stesura dell’opera tutta la sua vita carceraria, è determinante. Tra i due uomini nasce una profonda amicizia che scaturisce da un’identità del sentire e un’intelligenza linguistica profonda.
Il dizionario filmico del regista P.B. Shemran (pseudonimo dell’iraniano Farhad Safinia), al contrario, non appare particolarmente originale, ma il film ha per fortuna dalla sua un’ottima sceneggiatura e una squadra d’attori di prim’ordine, tra cui giganteggia Sean Penn nei panni del complesso e tormentato criminale, e mette in ombra il professore Mel Gibson. Il tema del film è quasi dostoevskiano: delitto e castigo, punizione e riparazione, il valore dell’amore come riscatto. Se non fosse che il regista sceglie una sintassi più moderna per suggerire un parallelo con i moderni dizionari online
Il cuore della storia è William Chester Minor, che con il suo lacerarsi interiore e il suo calvario di espiazione della colpa ci porta quasi immediatamente dalla sua parte. Dominato dalla follia regalata dall’esperienza traumatica nella guerra di secessione, uccide un uomo scambiato nel suo delirio per un aggressore, e la famiglia della vittima rimane senza sostentamento. Rinchiuso in manicomio e ossessionato dalla ricerca del perdono, troverà una ragione alla sua esistenza nella collaborazione alla stesura dell’opera della Oxford University. Minor è un personaggio fatto di ombre, costantemente inseguito dai suoi demoni e dalle sue allucinazioni, ma che custodisce l’animo di un giusto. Anche le guardie carcerarie avvertono la sua fondamentale bontà e lo proteggono. Il perdono della vedova, cercato per tanti anni, quando arriverà addirittura sotto forma di amore getterà ancor di più nella disperazione l’assassino, consegnandolo quasi definitivamente alla follia. Si trasformerà, distruggendolo, nella convinzione di aver ucciso per la seconda volta la sua vittima.
Il Professore e il Pazzo esplora anche una psichiatria ottocentesca da brivido, dove le cure nei manicomi erano esercizi sadici, sperimentazioni crudeli che calpestavano la dignità del malato e il suo valore di individuo, e il rapporto tra medico e paziente lasciava alle spalle gli ultimi brandelli di umanità trasformando il malato di mente in un oggetto. Occorrerà aspettare l’esistenzialismo e le teorie di Ronald Laing per aprire un nuovo capitolo della psichiatria.
Anche a Natalie Dormer (tutti la ricordano nel personaggio di Anna Bolena nella serie “I Tudors”) spetta l’impegno (perfettamente assolto) di entrare nella maschera dolorosa della vedova e di incarnarne il lento mutamento d’animo. L’altro personaggio femminile ha il volto altero di Jennifer Ehle, che dà forza e combattività ad Ada Murray, la moglie del professore. A Mel Gibson, che doveva inizialmente dirigere il film, spetta il compito di interpretare Murray, e il suo personaggio borghese sbiadisce al confronto dell’intensità e del dolore del medico assassino.
Il Professore e il Pazzo è la storia di una grande amicizia, dove la magia della parola diviene anche il veicolo per un legame profondo rinsaldato dalle dotte acrobazie linguistiche dei dialoghi tra i due. E’ anche una storia di luce e di ombra, una dicototomia che assume valore simbolico nella contrapposizione tra delitto e perdono, follia e lucidità. Anche il ritratto dipinto da Minor della vedova dell’uomo che ha ucciso emergerà poco per volta dal buio, vincendo il potere dell’oscurità.
DATA USCITA: 21 marzo 2019
GENERE: Biografico, Drammatico
ANNO: 2019
REGIA: P.B. Sherman
CAST: Mel Gibson, Sean Penn, Natalie Dormer, Jennifer Ehle
PAESE: Irlanda
DURATA: 124 Min.
DISTRIBUZIONE: Eagle Pictures
Lascia un commento