Figliolo, mi sono guadagnato da vivere leggendo la faccia della gente
intuendo che carte avevano in mano da come muovevano gli occhi
quindi, se non ti offendi, vedo che te la stai passando male
in cambio di un po’ del tuo whisky ti darò qualche consiglio…

Kenny Rogers
Sono versi di The Gambler, numero 1 nella classifica country degli Stati Uniti nel 1978, uno dei brani di maggior successo di Kenny Rogers, il divo della musica country scomparso il 20 marzo all’età di ottantuno anni. Quel giocatore d’azzardo della canzone sembrava il protagonista di un film western (pensiamo al Dean Martin di Poker di sangue, pellicola diretta nel 1968 da Henry Hathaway) ed infatti ispirò una serie di film per la televisione diretti tra gli anni Ottanta e Novanta da Dick Lowry, con protagonista lo stesso Kenny Rogers nel ruolo di Brady Hawkes: Kenny Rogers as The Gambler (1980), Kenny Rogers as The Gambler: The Adventure Continues (1983), Kenny Rogers as The Gambler Part III: The Legend Continues (1987), The Gambler Returns: The Luck of the Draw (1991), The Gambler V: Playing For Keeps (1994, quest’ultimo diretto da Jack Bender).
Su un altro livello rispetto a mostri sacri del calibro di Johnny Cash, Waylon Jennings, Willie Nelson, Kris Kristofferson, Merle Haggard, il compianto Kenny Rogers (all’anagrafe Kenneth Donald Rogers) è stato comunque una delle voci più rappresentative del country melodico, un genere che in Italia non ha mai attecchito molto, se non presso un pubblico di nicchia. Non era un autore, poche le canzoni da lui scritte: ma si è trattato di un eccellente interprete.
Nato nel 1938 a Houston, Texas, cinque matrimoni e cinque figli, amante della fotografia, Kenny Rogers iniziò la sua carriera di musicista e cantante negli anni Cinquanta in un gruppo rockabilly chiamato The Scholars. Dopo varie esperienze in altre formazioni, i primi successi arrivarono nella seconda metà degli anni Sessanta con i The First Edition, un gruppo molto eclettico che abbracciava musica rock, country, folk, R&B. In attività dal 1967 al 1976, i The First Edition (dove, tra gli altri, suonavano Mickey Jones e Terry Williams) riuscirono a piazzare nelle chart americane alcuni singoli di successo: Just Dropped In (To See What Condition My Condition Was In), che raggiunse il quinto posto, But You Know I Love You, Ruby Don’t Take Your Love To Town, Reuben James, Something’s Burning. Il primo, Just Dropped In, un brano psichedelico inciso nel 1967 e incluso nell’album di esordio della band, fu scelto dai fratelli Coen alla fine degli anni Novanta per la colonna sonora del film Il grande Lebowski (The Big Lebowski, 1998), insieme a brani di Bob Dylan, Elvis Costello, Nina Simone, Gipsy Kings, Townes Van Zandt, Henry Mancini.
Intrapresa la carriera solista a metà degli anni Settanta, Kenny Rogers non faticò a imporsi subito con uno stile tutto personale. Il suo secondo album, Kenny Rogers, che includeva i singoli Laura (What’s He Got That I Ain’t Got) e Lucille, raggiunse il primo posto della classifica americana della musica country. Da quel momento il cantante ha venduto qualcosa come oltre cento milioni di dischi, collezionando una lunga serie di successi con canzoni rimaste nella memoria: Love Or Something Like It, The Gambler, She Believes In Me, Coward of the County, Don’t Fall In Love With a Dreamer (duetto con Kim Carnes), Lady (scritta e prodotta da Lionel Richie), Love Will Turn You Around, We’ve Got Tonight (con Sheena Easton), What About Me? (con Kim Carnes e James Ingram), Crazy, fino alla più recente Buy Me a Rose del 1999 (cantata insieme a Billy Dean e Alison Krauss). Numerosi anche i duetti con l’amica Dolly Parton: Islands in the Stream (dall’album Eyes That See in the Dark, del 1983, prodotto dai Bee Gees), The Greatest Gift Of All, Christmas Without You, Love Is Strange, You Can’t Make Old Friends. Tra le sue collaborazioni, vanno ricordati anche i duetti con Dottie West: Every Time Two Fools Collide, All I Ever Need Is You, Together Again.
Nel 1985 partecipò con entusiasmo al progetto USA for Africa cantando, insieme a un supergruppo di star della musica (Michael Jackson, Harry Belafonte, Ray Charles, Bruce Springsteen, Bob Dylan, Stevie Wonder, Lionel Richie, Willie Nelson, Paul Simon, Cyndi Lauper e tanti altri), We Are the World prodotta da Quincy Jones.

Dolly Parton e Kenny Rogers
Tra i tanti riconoscimenti, Kenny Rogers si è aggiudicato tre Grammy Awards: nel 1977 per la miglior performance vocale maschile country con Lucille, nel 1979 per The Gambler e nel 1988 per il duetto con Ronnie Milsap Make No Mistake, She’s Mine.
Nel 2013 è stato inserito nella Country Music Hall of Fame, a meritato coronamento di un lungo e fortunato percorso artistico.
Ma come abbiamo già detto, Kenny Rogers è stato anche un bravo attore. Oltre alla menzionata serie western di The Gambler, ha preso parte ad altre produzioni televisive: Saga of Sonora (1973, di Marty Pasetta), The Dream Makers (1975, di Boris Sagal), Coward of the County (1981, di Dick Lowry), Wild Horses (1985, di Dick Lowry), Christmas in America (1990, di Eric Till), Rio Dablo (1993, di Rod Hardy), MacShayne: Winner Takes All e MacShayne: The Final Roll of the Dice (1994, di E. W. Swackhamer). Tra gli anni Novanta e i Duemila è apparso in veste di guest star in alcune celebri serie televisive andate in onda anche in Italia: La signora del West (titolo originale Dr. Quinn, Medicine Woman), Il tocco di un angelo (Touched By an Angel), Reno 911, How I Met Your Mother. Per il grande schermo, nel 1982 è stato protagonista del film Six Pack di Daniel Petrie, una commedia dei buoni sentimenti dove interpretava un pilota di auto da corsa (nella colonna sonora del film troviamo la hit cantata da Kenny Rogers Love Will Turn You Around, che quell’anno aveva raggiunto il primo posto della classifica country) e nel 2011 è apparso in un breve cameo nel film Longshot diretto da Lionel C. Martin.
Dolly Parton, altra stella indiscussa del country, ha commentato così la scomparsa del suo caro amico e collega: “non ti rendi realmente conto di quanto ami certe persone, finché non se ne vanno per sempre”.
Devi sapere quando “stare” e sapere quando “lasciare”
sapere quando andartene e sapere quando scappare…
(dalla canzone The Gambler)
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