La giovane, bionda e bella Grace (Samara Weaving) sta per sposare l’amato Alex, rampollo di una famiglia antica e ricchissima che ha fondato un impero sui giochi da tavolo. Tutto sembra perfetto, anche se un filo sinistro, a partire dallo sguardo altero o mattoide di alcuni parenti e dalla dimora avita, immensa villa simile in tutto a quella di Cluedo.
La coppia però è affiatata e sincera e, soprattutto Grace, desiderosa di convolare a nozze. Qualche momento di imbarazzo prima o dopo la cerimonia, perché sembra che le origini non eccelse della ragazza non siano accette alla stirpe di privilegiati ricconi e i due finalmente si sposano. Ma ecco che baci e abbracci vengono interrotti da una notizia: la sposa dovrà partecipare a un gioco di società, come vuole la tradizione familiare; solo dopo di esso gli altri la considereranno “una di loro”.
Finchè Morte Non Ci Separi è un horror dalle sfumature splatter che diverte, esattamente come il gioco di cui parla, ed è esso stesso infatti un gioco cinematografico riuscito, ben girato ed interpretato. La bravissima la protagonista Samara Weaving è un personaggio femminile dalla determinazione e dalla sensualità tarantiniana: un ”cosino biondo” dal glamour vagamente pop che non ha nessuna intenzione di mollare o di arrendersi. Altrettanto divertente è il ruolo ambiguo e schizofrenico della icona anni 80 Andie MacDowell e di altri personaggi, come Adam Brody, altrettanto ambigua e dolente figura di fratello maggiore dello sposo.
Il film è stato presentato dai registi Tyler Gillett e Matt Bettinelli-Olpin come una satira sociale con diretti riferimenti alla politica del presidente Trump. In effetti si parla di ricchi straricchi pronti a qualsiasi cosa pur di difendere i propri privilegi, del tutto privi di scrupoli morali, sia i ricchi di nascita che quelli che lo sono diventati in seguito per acquisizione, e che non intendono per nulla al mondo regredire nella scala sociale. Ci sono le ipocrisie, gli stereotipi dei figli dei ricchi viziati, depressi o cocainomani. C’è anche il messaggio che sono ben pochi i supermilionari ad avere un po’ di umanità e cuore, persino quelli che ci provano.
Ma per il resto, Finchè Morte non Ci Separi resta un divertente, visivamente piacevole e accattivante horror, che ambisce alla commedia noir ma mostra teste decapitate, crani sfondati e sangue che zampilla in ogni dove. Qualche riferimento a Vampires di Carpenter, inserito a sorpresa e soprattutto una buona dose di suspance e di paura, mitigata dall’ironia, ne fanno un gioco godibile e dotato di una propria originalità.
Genere: Horror
Anno: 2019
Regia: Matt Bettinelli-Olpin, Tyler Gillett
Attori: Samara Weaving, Andie MacDowell, Mark O’Brien, Adam Brody, Henry Czerny, Nicky Guadagni, Melanie Scrofano, Kristian Bruun, Elyse Levesque, John Ralston
Paese: USA
Durata: 95 min
Distribuzione: 20th Century Fox
Sceneggiatura: Guy Busick, Ryan Murphy
Fotografia: Brett Jutkiewicz
Montaggio: Terel Gibson
Produzione: Mythology Entertainment, Vinson Films
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