Luca Guadagnino si conferma regista brand nel film-documentario dal respiro epico Salvatore. Shoemaker of dreams, dove Martin Scorsese è il testimone illustre che fregia il racconto del cineasta italiano sottolineando con la sua presenza l’omaggio ad un artigiano geniale. Guadagnino avvolge la vita esemplare del creatore di calzature attraverso pagine eleganti, e il viaggio del pioniere del made in Italy dal Belpaese alla California e poi di nuovo in Italia, diviene racconto storico dal piglio romanzesco, con momenti di fulgida emozione. Ferragamo, ciabattino eccellente, autodidatta curioso inventore di una teoria dell’equilibrio attraverso le calzature, restituisce dignità e splendore agli artigiani che hanno popolato la Mecca del cinema e contribuito, con il loro lavoro e loro impegno, a disegnare la geografia della multi-etnicità negli USA.
Il film attraversa oltre quarant’anni di vita dell’artigiano, svelando il suo contributo alla moda sin nel cinema degli anni Venti, con le popolari dive pronte a farsi plasmare i modelli e ritrovare, anche attraverso un tacco o una punta, aspetti del proprio carattere. Cinema e moda si confermano mondi avvinti dallo spirito coraggioso e avventuriero dei grandi artigiani-artisti: la United Artists di Pickford, Chaplin, Griffith, Fairbanks senior, formò una joint’venture tra creativi e imprenditori destinata ad avere vita avventurosa così come la stessa vicenda di Salvatore Ferragamo divenne rivelazione di una passione che coinvolse l’artigiano portandolo ad aprire il primo negozio di calzature a Hollywood. Lui stesso, dopo il crack finanziario, non si perse d’animo e perseguì lo spirito della rivincita tornando in Italia dopo la crisi del 29, dove Firenze sarebbe divenuta la sua nuova sede, fucina-scommessa su cui fondare il made in Italy e farne capitale del manufatto pregiato da contrapporre alla lavorazione industriale di stampo tayloristico.
Nella sua natura di film-ritratto, Salvatore. Shoemaker of dreams raccoglie pagine emozionanti, dove il racconto di una famiglia, tra interviste ai discendenti e immagini di repertorio, si sviluppa in parallelo con l’affermazione del divismo, in un viaggio che diventa monito a riscoprire i cambiamenti del costume in una lezione di storia avventurosa dove ai ritrovano Rodolfo Valentino e Audrey Hepburn, icone che calzarono l’eleganza di Ferragamo. L’universalità delle star, saldandosi con la particolarità del manufatto artigianale, ribadisce una tensione in cui cinema e moda sono espressioni parallele di un viaggio dove coraggio e tenacia rimangono elementi irrinunciabili per resistere e lasciare il segno.
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