L’ultimo Inquisitore
Regia: Miloš Forman, drammatico/storico, USA 2006
Interpreti: Javier Bardem, Natalie Portman, Stellan Skarsgård, Randy Quaid
Ore 00,06, Iris, canale 22; durata: 126 m.
Siamo in Spagna nel 1792. Il pittore Francisco Goya vive un periodo di gloria grazie alla nomina di “pittore di corte”, che gli permette di mantenersi dipingendo il desolante scenario della guerra e delle misere condizioni di vita cui è costretto il suo popolo. Ma dipinge anche con sensualità ed ardore la verità nuda a cruda, attirandosi i sospetti e le censure della Chiesa.
Un giorno, la sua musa ispiratrice – la bella adolescente Ines – viene ingiustamente accusata e imprigionata dalla Santa Inquisizione, solo allo scopo di colpire indirettamente il pittore. Durante la prigionia incontrerà fratello Lorenzo, astuto ed enigmatico membro dell’Inquisizione che abuserà della sua ingenuità per sfruttare il proprio potere. Ma un’incredibile vicenda costringerà l’uomo ad allontanarsi dalla Spagna, per farvi ritorno quindici anni più tardi sotto una veste completamente nuova.
Successo tiepido di pubblico ma apprezzato dalla critica, L’Ultimo Inquisitore è un film raffinato ed elegante, che trasuda il fascino oscuro della storia e della ricerca della verità. Dopo W. A. Mozart, Andy Kaufman e Larry Flynt, il regista Forman ha modo di drammatizzare e romanzare la biografia di un altro personaggio storico realmente esistito.
Milos Forman, parlando del suo film, ha dichiarato: “Venni avvinto da queste storie in un libro che lessi come studente nei primi anni cinquanta in Cecoslovacchia, un libro riguardante l’Inquisizione in Europa. C’era un capitolo sull’Inquisizione Spagnola dedicato a questi orrori che si verificavano durante quei tempi bui di 200 anni fa, ed improvvisamente le stesse cose stanno succedendo in Cecoslovacchia proprio intorno a me. (…) Un argomento che volevo affrontare un giorno, e che mi tornò alla memoria negli anni ottanta. Per la prima volta mi recai al Museo del Prado a Madrid e vidi i dipinti di Goya. Vidi le memorie di quel libro che lessi 30 anni prima, venire illustrate da questo Goya. Tu vedi ogni cosa là, tu vedi i tribunali dell’Inquisizione, le camere di tortura, i manicomi, le prigioni. Tu vedi tutto quanto dipinto da Goya. E così che io mi trovai improvvisamente a cercare di mettere insieme questi due elementi, mi sembrava come una cosa stimolante da provare. (…) Quella cosa che è a me completamente incomprensibile è che la Storia si ripete”.
Lascia un commento