Disponibile su RaiPlay Poveri ma belli, un film del 1957 diretto da Dino Risi. È il primo film della trilogia che comprende anche Belle ma povere del 1957 e Poveri milionari del 1959. Il film è stato poi selezionato tra i 100 film italiani da salvare. Prodotto da Silvio Clementelli, scritto e sceneggiato da Pasquale Festa Campanile, Massimo Franciosa e Dino Risi, con la fotografia di Tonino Delli Colli, il montaggio di Mario Serandrei, le scenografie di Piero Filippone, i costumi di Beni Montresor e le musiche di Giorgio Fabor, Poveri ma belli è interpretato da Marisa Allasio, Maurizio Arena, Renato Salvatori, Lorella De Luca, Memmo Carotenuto, Ettore Manni, Alessandra Panaro, Mario Carotenuto, Virgilio Riento.
Trama
Due giovanotti romani sono innamorati della stessa ragazza e, nel tentativo di conquistarla, non fanno che litigare fra di loro. Non solo nessuno dei due riesce nel suo intento, ma sono costretti anche a prendere atto che la ragazza preferisce un terzo. Scoprono poi che è possibile e piacevole perdere la testa anche per le rispettive sorelle.
“Uscito nelle sale italiane nel lontano 1957, Poveri ma belli è considerato oggi un classico intramontabile del nostro cinema. Diretto con mestiere da Dino Risi, uno dei padri dell’imperitura commedia all’italiana, il film in questione racconta le vicende amorose di Romolo, interpretato da Maurizio Arena, e Salvatore, interpretato invece da Renato Salvatori, due impenitenti scapoli di borgata che passano il loro tempo a correre dietro alle ragazze. I due sono amici da una vita e abitano nello stesso palazzo situato in piazza Navona. La loro goliardica routine finisce quando Romolo e Salvatore si innamorano entrambi di Giovanna (Marisa Allasio), una ragazza avvenente e solare che li fa capitolare. Renato Salvatori e Maurizio Arena sono perfetti nei panni di questi due maschi alfa popolani. La stessa Marisa Allasio incarna egregiamente questa giovane donna che simboleggia chiaramente l’emancipazione femminile. Meritevoli di una menzione speciale risultano inoltre gli esilaranti Memmo Carotenuto e Mario Carotenuto. Quest’ultimi contribuiscono in maniera significativa alle sequenze più spassose del lungometraggio. Completano il cast Ettore Manni, Lorella De Luca, Alessandra Panaro e Virgilio Rento. Selezionato tra i 100 film italiani da salvare, Poveri ma belli è un gioioso affresco generazionale degli anni ’50, un periodo storico che si affacciava al cosiddetto boom economico del decennio successivo.
Dino Risi, con la collaborazione di Pasquale Festa Campanile e Massimo Franciosa in fase di sceneggiatura, tratteggia in modo sublime individui ottimisti e fortemente inclini alla felicità. Non è un caso che i protagonisti della pellicola in questione siano di bassa estrazione sociale. Il regista de Il sorpasso e Profumo di donna infatti si serve del suddetto espediente per mostrare allo spettatore che anche senza essere benestanti si può ambire alla gioia di vivere. Romolo, Salvatore, Giovanna e il resto dei personaggi, pur vivendo in uno status di indigenza, hanno una voglia contagiosa di vivere la vita a trecentosessanta gradi non rinunciando talvolta ad una sana dose di egoismo. Poveri ma belli, alla sua uscita, mise d’accordo sia il pubblico che la critica. Sull’onda di questo straordinario successo Risi realizzò addirittura due sequel, intitolati rispettivamente Belle ma povere (1957) e Poveri milionari (1959). Nel secondo e terzo capitolo di questa vera e propria trilogia verranno mantenuti sostanzialmente gli stessi protagonisti e assisteremo alla loro evoluzione. Meno banale di quanto sembri, Poveri ma belli è un’efficace critica di costume garbata e romantica che non scivola mai nel pecoreccio. Qualora non l’ abbiate vista dunque recuperate questa commedia giovanile che ha anche il grande merito di rievocare una Roma verace e genuina che non esiste più. Quella stessa città che ispirò Federico Fellini per la realizzazione de La dolce vita“.
(Leo Vignali, derzweifel.com, 5 Gennaio 2022)
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