Il bene mio
Regia: Pippo Mezzapesa
Genere: drammatico, Italia, 2018 – 94 min.
Interpreti: Sonya Mellah, Sergio Rubini, Teresa Saponangelo, Dino Abbrescia, Francesco De Vito, Michele Sinisi.
Il paesino di Provvidenza è stato quasi completamente raso al suolo da un devastante terremoto e mentre il resto della popolazione si è trasferito nella cittadina di Nuova Provvidenza, solo Elia è rimasto come unico abitante. Quando il primo cittadino gli ordina di abbandonare il suo luogo natale, Elia sembrerebbe farsi convincere ma nota una presenza che si aggira tra le rovine della scuola, luogo dove durante il cataclisma morì sua moglie. Si tratta di Noor, giovane donna in fuga, per un incontro che cambierà per sempre la vita di Elia.
“E’ una storia dolcemente dolorosa quella di Pippo Mezzapesa. Un uomo, un fantasma che non lo può abbandonare ed un senso di colpa che peserà per sempre sul suo cuore. Pochi elementi e una città abbandonata, questo il necessario per realizzare Il bene mio, un Evento Speciale Fuori Concorso alla 75ª mostra del Cinema Internazionale di Venezia che vede alla scrittura e alla regia il giovane autore pugliese e nel ruolo del personaggio principale l’attore Sergio Rubini. Ed è proprio nella sua terra che il cineasta va a porre il proprio racconto. Una fiaba amara, come una leggenda che si passa di paese in paese e aleggia in quei territori per il resto delle generazioni.
C’è un uomo che non vuole lasciare il proprio paesino. È rimasto il solo ad abitare ancora in quella piccola fazione di territorio, in cui oramai neanche più le pecore vanno a pascolare. Il suo nome è Elia (Sergio Rubini) e il motivo per cui non se ne va è che sua moglie è morta proprio lì, in quel luogo che loro ritenevano il proprio porto sicuro, spazzato via da un terremoto che non ha mancato di lasciare dietro a sé numerose vittime. Non c’è nulla da fare, Elia non vuole assolutamente andarsene. Lui deve rimanere lì, accanto alla sua amata, anche quando la polizia è pronta a rimuoverlo e sembra aggirarsi per il paesino una presenza strana…” (Martina Barone, 5 settembre 2018 su Cinematographe.it)
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