Correte al Teatro dell’Opera di Roma. Abbandonatevi a Peter Grimes di Benjamin Britten, con l’ultima recita di oggi, sabato 19 ottobre.

ph Fabrizio Sansoni
Di che si tratta?
Teatro musicale che racconta la storia di un pescatore inglese sospettato di essere violento con i ragazzi che assume come mozzi.
Peter è solitario, vive in un borgo dove le persone hanno un posto predeterminato, dal quale traggono il massimo del vantaggio senza invadere il campo altrui. Chiaro che Peter è il diverso e il sospettato numero uno di crimini che, forse, non ha commesso. A parte, la colpa di voler raggiungere gli obiettivi di stabilità con l’amica Ellen in modo divergente.
La musica
Potente, modernissima, ricca di ruvide sonorità e di slanci dolcissimi anche in contemporanea, costruita su ritmi in contrasto e dinamiche estreme dal pianissimo al fortissimissimo. Intensa interpretazione di Michele Mariotti, direttore che ricama e scolpisce atmosfere dai sei interludi o dagli assiemi. Con lui un coro protagonista energicamente invadente, ad accompagnare cantanti focalizzati nei ruoli. Soprattutto il protagonista interpretato da Allan Clayton, così credibile nella fisicità e abilissimo in tanti effetti sonori, ora cupo ora elegiaco ora sgraziato. Bravo assai.
La regia
Intanto, davvero molto bella da vedere. Cosa che non è così scontata come sembra. Su tutto, l’incubo di Grimes di un mozzo morto accidentalmente: ruota in aria come se fosse in balia delle onde e lo spazio diventa abisso. Ma anche la misera capanna, il pub che pullula di varie umanità, la barca che grava sulla mente di Grimes. La regista Deborah Warner regala movimenti scenici che arricchiscono il racconto, con recitazione puntuale e spazi che dialogano con la musica.
Non perdete questo sublime shock di emozioni…!
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