Ha riscritto la storia dello sport mondiale e, attraverso la sua forza e le sue vittorie, la storia dell’intera umanità. L’incredibile avventura di Jesse Owens arriva sul grande schermo con Eagle Pictures dal 31 marzo con Race – il colore della vittoria, il film diretto da Stephen Hopkins con Stephan James (Selma – la strada per la libertà) e Jeremy Irons (La corrispondenza).
A 35 anni dalla sua morte, Race – il colore della vittoria racconta la storia dell’atleta vincitore di quattro medaglie d’oro alle Olimpiadi di Berlino del 1936 attraverso la voce di sua figlia Marlene, promettendo di smentire alcune falsità sulla vita del campione come, ad esempio, di quando il Führer non volle stringergli la mano. Ambientato tra Berlino e Montreal, “Race” rivela al mondo la versione del suo protagonista, non ascoltato in vita, su come a evitarlo non fu il cancelliere tedesco quanto l’allora presidente americano Franklin Delano Roosevelt, che non lo ricevette mai alla Casa Bianca, timoroso della reazione che avrebbero avuto gli Stati del Sud in piena campagna elettorale.
Nato e cresciuto nell’America della grande depressione, permeata dal razzismo e dall’immobilismo sociale, Owens divenne leggenda nel 1936, quando, nello stadio Olimpico di Berlino vinse i 100 metri, il 3 agosto, il salto in lungo, il giorno dopo, ancora il 5 i 200 metri e, il 9 agosto, la staffetta 4×100. Quattro medaglie d’oro che azzerarono la fama del beniamino di Adolf Hitler, l’atleta tedesco Luz Long, e che sconvolsero l’opinione pubblica, annebbiata dal mito della supremazia della razza ariana.
Una storia epica e straordinaria di un campione assoluto che entrò di diritto nella leggenda, dal 31 marzo sul grande schermo con Eagle Pictures.
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