Gli umani sono stati sterminati, il mondo è un’apocalisse compiuta dalla ribellione della Macchina senziente e gli unici superstiti sono alcuni esserini di pezza ideati e cuciti da uno scienziato. Fratelli stitchpunk con peculiarità diverse che hanno numeri al posto dei nomi e possiedono ancora un’anima. 9 è l’ultimo di essi, si sveglia accanto a uno strano marchingegno e corre via nelle fauci di questa tetra realtà.
Shane Acker estrae il suo primo film dall’omonimo cortometraggio e quasi premio Oscar del 2005. Tim Burton lo firma con un po’ del suo stile, lo accompagna in produzione e per finire viene piazzato nelle sale con uno strategico product placement: il giorno 9.9.09. In Italia arriva in straight-to-video con la Universal Pictures e non se ne parla più. Peccato perché la fantascienza animata ha da sempre un grosso potenziale con cui accedere al subconscio. A quello che non vediamo, che non sentiamo nemmeno, ma che sta lì, come l’energia dentro questi omuncoli portatori inconsapevoli di rinascita. Sono loro gli ultimi brandelli di umanità: eroi in miniatura con i quali la prospettiva del disastro sembra anche peggiore. Robot, addii, rovine d’ogni tipo che è meglio non smuovere, ma che restituiscono la speranza di una voce, le memorie di vecchi libri in ricordo di quanto la conoscenza (e la coscienza) sia davvero tutto.
Gli autori prendono in prestito da Terminator (Salvation), Guerra dei Mondi e Fascismo per restituire il metallico e cupo scenario di una città senza nome (anche se il Santuario richiama la Cattedrale di Notre-Dame). Il risultato è un viaggio grafico che nulla ha da invidiare a produzioni superiori. Una battaglia tra giganti e formiche destinata a essere affrontata con astuzia e coraggio; con notevoli sequenze d’azione alternate a tocchi d’eleganza (quale momento migliore per ascoltare Over the Rainbow?). Se quindi da un lato si ringrazia la colonna sonora di Danny Elfman e le rifiniture del team visivo, si elogia un po’ meno la narrazione.
Tante questioni aperte che in 79 minuti non possono essere approfondite. Auspicando poi a mostrare più di quanto appaia in superficie si amplifica purtroppo il risultato di un’opera carente nell’abilità del racconto. 9 vorrebbe essere numero e concetto, pratico e mistico; da un lato schiera un esercito di pupazzi per eliminare il Mostro tecnologia e dall’altro li eleva a salvezza spirituale. Il problema è che si arriva tardi (o presto e male) a essere coinvolti sul tema “anima”, e di conseguenza si sente poco il suo reale peso all’interno della storia.
La pioggia finale avrebbe potuto suscitare più commozione, ma il merito va all’intenzione e alla messa in scena, alla delicatezza di certi momenti e al fatto che è comunque un primo lavoro di lungometraggio.
- DATA USCITA: 9 settembre 2009 (inedito in Italia)
- GENERE: Animazione, Avventura, Fantascienza
- ANNO: 2009
- REGIA: Shane Acker
- CAST: Christopher Plummer, Martin Landau, John C. Reilly, Crispin Glover, Jennifer Connelly, Fred Tatasciore, Elijah Wood, Alan Oppenheimer
- PAESE: USA
- DISTRIBUZIONE: Universal Pictures.
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