I tre film TV consigliati da InsideTheshow: mercoledì 22 aprile

Prova a prendermi

Regia: Steven Spielberg; USA 2002

Interpreti: Leonardo DiCaprio, Tom Hanks, Christopher Walken, Martin Sheen, Nathalie Baye

Ore 21,00 Iris, Canale 22; durata: 141’

Nella seconda metà degli anni Sessanta Frank W. Abagnale, falsario camaleontico, esegue truffe per milioni di dollari. Sulle sue tracce si incolla l’agente FBI Carl Hanratty, antagonista irriducibile. Divertimento hitchcockiano che intreccia il tema della ricerca d’identità alla riflessione sulla natura ingannevole delle relazioni, il film si basa sull’autobiografia di Abagnale scritta da Stan Redding ed è tra i più riusciti dell’ultimo Spielberg.

Prova a prendermi

Detective’s Story

Regia: Jack Smight; USA, 1966

Interpreti: Paul Newman, Lauren Bacall, Shelley Winters, Julie Harris, Arthur Hill, Janet Leigh

Ore 21,30 LA 7D, Canale 29, HD 529; durata: 91’.

Paul Newman interpreta una sorta di redivivo Marlowe in questo giallo in cui l’attore si svela mostrandosi disilluso, con una vita privata disastrosa e un lavoro difficile. Tratto dal romanzo di Ross MacDonald, che nella sua scrittura si ispira in maniera scoperta a Raymond Chandler, Detective’s Story è uno dei momenti più significativi del personaggio Newman nell’immaginario cinematografico. Trasandato, disilluso, sarcastico, sul punto di divorziare, riempito di botte, è un resistente che incarna benissimo il suo tempo.

Detective’s Story

L’uomo bicentenario

Regia: Chris Columbus; USA, 1999

Interpreti: Robin Williams, Sam Neill, Oliver Platt, Hallie Kate Eisenberg

Ore 21,30, Canale 8 HD 508; durata: 131’

Ispirato al noto racconto di Isac Asimov, L’uomo del Bicentenario, del 1976, e alla sua continuazione, L’uomo positronico, del 1993 (scritta a quattro mani con lo scrittore e sceneggiatore Robert Silverberg), è un film di fantascienza sui sentimenti, in cui Robin Williams torna a lavorare con Chris Columbus dopo Mrs Doubtfire, per nutrire di ironia e tenerezza la vicenda del robot Andrew ospitato dalla famiglia Martin, in una sorta di metafora del ciclo della vita e dell’amore umano dal sapore pirandelliano.