La dolce vita
Regia: Federico Fellini; Italia, 1960.
Interpreti: Marcello Mastroianni, Anita Ekberg, Anouk Aimée, Yvonne Furneaux.
Ore 21,10 Rai Movie, Canale 24; durata: 178’.
Film della svolta per Fellini e fonte di ispirazione per gli anni a venire (La grande bellezza di Paolo Sorrentino è un fortunato omaggio al film), diviene un’icona del made in Italy e contiene pagine di cinema conosciute in tutto il mondo, come il bagno seducente di Anita e Marcello nella Fontana di Trevi. Il personaggio di Marcello passa con indifferenza da una relazione all’altra, con un sistema di vita molto simile a quello dei personaggi della sua cronaca. Ma in questo affresco della vacuità, dietro il suo personaggio, si cela l’orrore della mancanza di senso, che ha portato Marcello a fuggire dal pensiero di avere una relazione più stabile con Emma, dopo che Steiner, intellettuale solito ad accogliere nel suo salotto artisti e letterati, in una crisi di sconforto si è tolto la vita.
Borotalco
Regia: Carlo Verdone; Italia, 1981.
Interpreti: Carlo Verdone, Eleonora Giorgi, Angelo Infanti, Christian De Sica.
Ore 21,10 Cine 34, Canale 34; durata: 130’.
Carlo Verdone si lascia alle spalle la dimensione del film a episodi e con essa anche un tipo di narrazione fatta di sketch. Accoglie un racconto che sviluppa in termini poetici il personaggio per nulla coraggioso di Sergio, rassegnato a sopravvivere in una città falsa, il cui unico riscatto è nel permettersi un sogno. Il regista-attore, con il suo retrogusto amaro, è attento a raffigurare un popolo giovanile vulnerabile, ben più fragile di quanto lasciassero immaginare le cronache dell’epoca.
Grosso guaio a Chinatown
Regia: John Carpenter; USA, 1986.
Interpreti: Kurt Russell, Kim Cattrall, Dennis Dun, James Hong, Victor Wong, Kate Burton.
Ore 21,30 Spike, Canale 49; durata: 99’.
Titolo fortemente innovatore del genere action, con Russel nella parte del rozzo camionista americano Jack Burton, calamitato in uno scenario insieme urbano e magico. Commistione di generi che assembla con ritmo dinamico il buddy movie, la fantascienza, l’horror e il wuxiapa (cappa e spada). Grosso guaio a Chinatown fu l’ultima regia di Carpenter per la Fox e rischiò di interrompere il sodalizio tra il regista e Kurt Russel (che sarebbe poi continuato con Fuga da Los Angeles nel 1996), ma l’insuccesso alla sua uscita non avrebbe impedito al fantasioso film di diventare un cult.
Inside The Show, in collaborazione con il Festival Adelio Ferrero, ripercorre la storia del Festival di Cannes in attesa del suo ritorno, attraverso i meravigliosi film premiati nelle 72 precedenti edizioni.
Oggi parleremo di…
Salto nel vuoto di Marco Bellocchio con Michel Piccoli, Gisella Burinato, Michele Placido, Antonio Piovanelli, Paolo Ciampi, Anouk Aimée.
Palma d’oro come migliore attore protagonista a Michel Piccoli e come migliore attrice protagonista ad Anouk Aiméee al Festival di Cannes 1980.
Opera di rigorosa coerenza stilistica, Salto nel vuoto di Bellocchio manifesta il disagio persistente dei protagonisti, sorella e fratello uniti in un rapporto di dipendenza reciproca, in un’atmosfera torbida che prende avvio dall’estate della città, tra le porte chiuse a ripetizione da Mauro Ponticelli (Michel Piccoli) e i soliloqui della sorella Marta (Anouk Aimée), in preda alla disperazione più cupa. La follia raggiunge vette impensate in un film che anticipa gli esiti dei lungometraggi di Bellocchio che verranno, dove il montaggio di Roberto Perpignani cuce i tempi del rifiuto ad ogni concessione allo spettacolo banale. La meditazione sugli sconvolgimenti interiori e le angosce di un fratello e una sorella in una casa-prigione che diventa un labirinto (come in Fai bei sogni) mentre le stanze assumono le sembianze di uno spazio onirico, “interfacce” con altre scene come ne L’ora di religione. Sono i segni della follia de I pugni in tasca a ritrovare un’eco in un film che cambia le prospettive e arricchisce la nostra profondità di sguardo.
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