Sicilian ghost story
Regia: Antonio Piazza, Fabio Grassadonia; Romantico/Cinema fantastico; Italia, Francia, 2017.
Interpreti: Julia Jedlikowska, Gaetano Fernandez, Corinne Musallari, Vincenzo Amato.
Ore 00:10, Rai Movie, Canale 24; durata: 120’
Luna e Giuseppe sono due compagni di scuola molto diversi e innamorati l’una dell’altro. Il loro amore è ostacolato ma sarà proprio il loro sentimento a sovvertire le sorti e a sconfiggere un mondo dominato dalla morte e dall’oscurità, quello che il rapimento di Giuseppe – ispirato alla vicenda di Giuseppe di Matteo, figlio del pentito di mafia Santino di Matteo – dipinge con le tinte simboliche capaci di sorreggere Lula nella sua ribellione al clima di omertosa complicità del paese siciliano. Ai margini della foresta, Piazza e Grassadonia scrivono e dirigono la loro opera seconda, un film in grado di ribellarsi alle consuetudini estetiche andando alla ricerca di una chiave inedita per interpretare lo sguardo sull’oppressione e far evolvere senza cadute di tono questa vicenda sospesa tra sogno e dura realtà. E’ il punto di vista dell’innamorata a contenere l’immaginazione, virata con la fotografia sapiente di Bigazzi, di questo film sul sogno di un’altra vita e di una liberazione del giovane rapito. Gradualmente, ci accorgiamo che il punto di vista non è però soltanto quello di Luna, ma anche quello del giovane Giuseppe, che dalla realtà reclama tutta la legittima urgenza di quelle visioni portatrici di fuga e sopravvivenza. Esempio originale di film italiano in grado di affiancare i generi e di calare il fantastico in una dimensione in cui l’impossibile può darsi come possibile, Sicilian ghost story è anche una riflessione sulla sopravvivenza dell’anima, dove i fantasmi svelano la natura irriducibile e simbolica in un paese dilaniato dalla violenza e da volti spettrali come quello della madre di Giuseppe.
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