Dopo il successo di “La Rieducazione”, presentato come evento speciale alla 21ma Settimana della Critica, i registi tornano al Festival di Venezia con una pellicola drammatica, girata in un mese e prodotta da Donkey’s Movies e Full Frame di Marco Pocetta, che in stile neorealista racconta la quarantena di una famiglia italiana: i giorni del primo lockdown.
Italia, Marzo 2020. Il Premier Conte annuncia il lockdown nazionale per arrestare la crescita prorompente dei morti da Covid: “State a casa” è il messaggio raccomandato a tutte le famiglie per rallentare il diffondersi del virus, ma la chiusura totale adottata acuisce in molti nuclei, già precari e in difficoltà, i disagi esistenti. In quello narrato nella pellicola “I giorni bianchi” riaffiorano problemi latenti innescando un climax di follia che sfocerà in un delirio. Mentre all’esterno cresce il numero dei morti e delle attività commerciali chiuse, all’interno di una famiglia si consuma una tragedia nella tragedia con un pathos da film horror che mostra, con primi e primissimi piani alla “Roma” di Cuarón, i problemi scaturiti dal necessario “Stay At Home”.
<<Tre personaggi esemplari dell’Italia di oggi – così dichiara Davide Alfonsi, uno dei registi del film – condividono i loro giorni di quarantena. Un maschio schiacciato da responsabilità più grandi di lui, una donna sterile che agogna una maternità impossibile, un demente in balia di deliri calcistici. Un cane a guardia della normalità che sta andando a pezzi, nella ripetizione automatica di gesti e azioni, che malcelano il seme della follia, nell’assordante cacofonia di elettrodomestici, sotto lo sguardo di ammennicoli, casa rifugio di insetti vivi e morti. Di fuori un mondo che non esiste più, dal quale provengono solo le voci metalliche dei gerarchi che salmodiano numeri e dati>>.
Con la partecipazione straordinaria di Simona Malagnino, maestra di scuola primaria per la prima volta sullo schermo che ha trascorso il lockdown divisa tra il set e la DAD.
<<Per me recitare nel film I giorni bianchi -così ha dichiarato Simona Malagnino- è stata un’esperienza bellissima che non mi aspettavo di fare perché è capitata all’improvviso. Sono stata coinvolta facilmente perché sono una familiare: Daniele è mio fratello e Denis mio cugino. A differenza del ruolo che interpreto nel film, ho trascorso la quarantena in qualità di insegnante impegnata in Dad: come la partecipazione al film anche la Dad è stata un’esperienza inaspettata e ho vissuto come tutti le avversità. È stato difficile coinvolgere i ragazzi e normalizzare il tutto: è proprio l’esperienza del lockdown ha facilitato la mia partecipazione al film>>.
“I giorni bianchi” è il primo film italiano drammatico sul lockdown, trasmesso sulle nuove piattaforme televisive on demand SkyPrimaFila, Amazon Prime Video, Apple Tv Plus, Chili, The FilmClub, Rakuten e Google Play.
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