Il giovane Hitler
Regia: Christian Duguay, Biografico/Drammatico/Guerra, CANADA/USA, 2003
Interpreti: Robert Carlyle, Stockard Channing, Jena Malone, Julianna Margulies, Matthew Modine, Liev Schreiber
Sabato 21 maggio, ore 21:15, La7, canale 7, durata: 180′
Il giovane Hitler è un racconto Storico – Biografico di Christian Duguay che mostra la vita di un giovane Adolf Hitler dalla sua infanzia complessa all’ascesa al potere fino alla creazione del Terzo Reich.
Adolf Hitler (Robert Carlyle) cresce con un morboso attaccamento alla madre (Stockard Channing) e un conflittuale rapporto con il padre (Peter O’Toole), in seguito alla cui morte decide di partire per prendere parte alla Prima Guerra Mondiale.
Successivamente si iscrive al Partito Tedesco dei Lavoratori e ne diventa presto il leader cambiandogli il nome e creando il proprio stemma. Dopo un tentativo fallito di colpo di Stato viene imprigionato e durante la detenzione si dedica alla stesura del Mein Kampf dando inizio così alla sua ascesa al potere.
Il giornalista Fritz Gerlich (Matthew Modine) tenta invano di fermare l’operato del partito attraverso articoli ed azioni culturali e alla fine viene deportato. Dopo la notte dei lunghi coltelli Hitler fa uccidere il suo pericoloso alleato Erns Röhm (Peter Stormare), unisce alla sua carica di Cancelliere quella di Presidente ed inizia così il suo Terzo Reich.
Il giovane Hitler è una miniserie televisiva in due puntate che descrive in maniera molto accurata l’ascesa al potere incontrastata di un uomo tanto carismatico quanto disturbato destinato a scrivere uno dei capitoli più sanguinosi della storia mondiale. Per quanto la prima parte sull’infanzia del giovane Adolf sia narrata in maniera piuttosto sbrigativa si capisce da subito che genere di inclinazioni tenderà ad avere questo bambino. In seguito emergono con prepotenza gli elementi identificativi del carattere del Cancelliere attraverso i rapporti contrastanti con vari personaggi tra cui donne, giornalisti e politici, tra chi lo sostiene e chi prova ad opporsi con scarso successo.
La seconda parte è molto coinvolgente e ricca di pathos, non lascia spazio a tempi morti e ci porta fino alla nascita del Terzo Reich fermandosi appena prima l’inizio del genocidio e delle persecuzioni raziali. Musiche e scenografie rendono il tutto di grande impatto e notevole è stato il contributo del cast spettacolare che riesce a rendere interessante e coinvolgente la storia del personaggio più controverso e pericoloso che la storia abbia mai avuto.
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