“Gattaca” (il titolo gioca con le iniziali degli acidi nucleici componenti il DNA, Guanina, Adenina, Timina e Citosina) è costato solo dodici milioni di dollari ed è stato co-prodotto per la Columbia da Danny De Vito. Per Niccol il film è stato un passaporto verso Hollywood.
Domenica 22 settembre ore 21:20 su Cielo (Canale 26)
“Gattaca, film di fantascienza diretto dall’esordiente neozelandese Andrew Niccol, parte da un presupposto curioso. In un futuro chiaramente vicino le caste e le divisioni di classe saranno fondate su parametri genetici. Figli dell’amore trattati come paria, figli della provetta preconfezionati come nuovi potenti. Niccol, anche autore della sceneggiatura, immagina che le persone si riconoscano non “a vista” ma attraverso il proprio DNA: in poche parole, se il codice genetico corrisponde ai dati acquisiti “si è”, altrimenti si sprofonda nell’abisso incerto del “non essere”. Questo tema dello sguardo (neppure più un “senso sopravvalutato” dato che è quasi del tutto inutile), non è forse originalissimo ma trova corrispettivo intelligente nella messa in scena.
Il regista – che in una intervista ha dichiarato di pensare ad una fantascienza sotto le righe, antipodale rispetto a quella baracconesca di Terry Gilliam – sceglie un registro “invisibile”, algido e trattenuto, lavorando di campi lunghi e disseminando il percorso di misteri. La freddezza asettica delle immagini nasconde infatti lampi di oscurità, bagliori improvvisi, elementi che rompono con la lucentezza ossessiva del quadro. Frammenti irregolari di “sporcizia” che quasi si collegano ai capelli e alle ciglia persi dai figli dell’amore. Impurità che però solo lo sguardo è capace di cogliere. Niccol ha inoltre curato personalmente il décor, insieme allo scenografo Jan Roelfs, e si è ispirato alle architetture di Frank Lloyd Wright, che negli anni Cinquanta esprimevano fiducia nel futuro. Eccolo, quel futuro. Gattaca (il titolo gioca con le iniziali degli acidi nucleici componenti il DNA, Guanina, Adenina, Timina e Citosina) è costato solo dodici milioni di dollari ed è stato co-prodotto per la Columbia da Danny De Vito. Per Niccol il film è stato un passaporto verso Hollywood”. (Mauro Gervasini per Sentieri Selvaggi, 21/06/2006)
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