Questa settimana vi proponiamo qualcosa di diverso dal solito, un docu-romanzo di Marjorie Wallace che parla di uno dei casi psicologici più strazianti, diventato un caso mediatico in America tra gli anni Settanta e Ottanta: Le gemelle che non parlavano.
Figlie di una coppia di origine caraibica, June e Jennifer Gibbons, gemelle omozigote, rivelano fin dai primissimi anni un’intelligenza acutissima e appaiono unite da un legame fisico e psicologico così forte da rendere difficile l’accesso al loro mondo. Dopo i primi, fallimentari, tentativi di inserimento nella scuola, June e Jennifer si chiudono in casa e conducono una propria vita separata da tutto e da tutti. Con una furia dell’immaginazione che ricorda la storia delle sorelle Brontë, inventano un universo fantastico e cominciano a scrivere romanzi e novelle di sorprendente qualità. Infine, decidono di uscire nel mondo esterno, lanciandosi in pericolose azioni di sfida, sinché vengono arrestate, condannate e internate a Broadmoor, famigerato manicomio criminale, dove rimarranno undici anni. Questa storia terribile viene qui raccontata da una nota giornalista del «Sunday Times», Marjorie Wallace, che con grande finezza ha saputo farsi strada nel loro mondo segreto. Ne è risultato questo libro-documento, impressionante immersione in uno dei casi psicologici più misteriosi, rivelatori e strazianti del secolo scorso.
Era più comodo fare solo sì o no con la testa. Le parole sembravano troppo; se da un momento all’altro ci fossimo messe a parlare, sarebbe stata una sorpresa troppo grande
Tanto intelligenti quanto misteriose, queste due gemelle sono diventate un caso mediatico e di studio. Marjorie Wallace, da voce a queste sorelle silenziose per cercare di scoprire cosa le abbia spinte a diventare così chiuse al mondo esterno tanto da creare un loro proprio linguaggio codificato e al tempo stesso darsi alla criminalità e al vandalismo. Grandi manipolatrici in lotta con il mondo intero, finiscono per odiarsi e mettersi l’una contro l’altra una volta internate al manicomio criminale di Broadmoor. Con la sua opera Wallace cerca di esaminare nel dettaglio l’anima di queste sorelle sin dalla loro infanzia per cercare di capire cosa le abbia spinte a comportarsi così, ma ad oggi queste domande non hanno ancora risposta, ci sono cose che neanche la scienza può spiegare ed è proprio per questo che la storia delle sorelle Gibbons ha suscitato così tanto interesse.
Le parole che diceva e tutto il suo essere si dibatteva tra un bisogno disperato di parlare e una coercizione interiore che le vietava tale libertà, come se una presenza invisibile le avesse stretto le mani attorno alla gola.
Questo testo si distacca dall’approccio scientifico del caso e cerca di trovare una motivazione umana al comportamento delle gemelle, analizzandone l’infanzia e l’adolescenza, il rapporto con i familiari e i profondi effetti che hanno avuto su di loro l’emarginazione e l’esclusione sociale. Più la società le emarginava e le derideva e più loro si chiudevano in se stesse fino a decidere di smettere di parlare e trovare un modo tutto loro di comunicare. L’adolescenza e quel minimo di indipendenza economica che dava loro l’assegno sociale di invalidità le porterà ad esporsi al mondo per un breve periodo, ma finiranno vittime della loro stessa trama criminale e verranno separate e rinchiuse in manicomio.
All’interno di questo docu-romanzo ci sono anche foto originali delle gemelle e della loro famiglia che ripercorrono i momenti salienti del loro passato e da questa storia è stato tratto anche il film “Le gemelle silenziose” del 2022 disponibile a noleggio su Prime Video con Letita Wright, Tamara Lawrence e Nadine Marshall.
Autore:Le gemelle che non parlavano
Genere: Psicologia
Anno: 2022
Pagine: 346
Casa Editrice: Adelphi
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