A 71 anni e dopo una vita dedicata interamente alla musica ci lascia Lou Reed, poeta del rock e anima di quelli che furono i Velvet Underground.
E’ stato il magazine musicale Rolling Stone ad annunciare, nel tardo pomeriggio del 27 ottobre, la morte del cantante per cause non meglio esplicitate. La teoria più accreditata riconduce tutto alla malattia, ormai in fase terminale, che a maggio aveva costretto Reed al trapianto di fegato, in seguito al quale era tornato a casa per trascorrere quel che gli restava da vivere vicino a sua moglie, Laurie Anderson (sposata nel 2008), e ai suoi cari. Lewis Allan Reed, questo il suo vero nome, era nato il 2 marzo del 1942 a Brooklyn da una famiglia ebraica. E` stato una delle figure più influenti e poliedriche non solo del panorama musicale mondiale degli ultimi 50 anni (prima insieme ai Velvet Underground fino al 1973, proseguendo poi con una brillante carriera solista), ma anche nella scena della poesia e della fotografia. Affianca mostri sacri come David Bowie, produttore del suo secondo album Transformer ed Andy Warhol, grazie al quale entrerà a far parte degli artisti della sua Factory e che finanzierà e promuoverà il suo primo album, The Velvet Underground and Nico, celebre per la copertina disegnata proprio da Warhol e per essere una delle pietre miliari della storia del rock. Ci lascia una figura che entrerà nella storia e nel mito del rock’n’roll, un artista sempre alla ricerca delle novità, sempre pronto a reinventarsi, a sperimentare, che nell’ultimo mezzo secolo ha fatto sognare milioni di persone grazie alla sua voce e alle sue canzoni.
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