Ci sono pellicole che fin dalla prima scena, senza alcun apparente motivo, ci incollano allo schermo, film capaci di portarsi dietro il percettibile e universale profumo di cinematografica magia e per i quali avverti immediatamente che la storia che stai per vedere ti entrerà nel cuore. Tango libre è uno di quei film. Deliziosa commedia sentimentale tragicomica, l’ultima opera di Frédéric Fonteyne va a chiudere una splendida trilogia sul rapporto d’amore iniziata circa quindici anni fa con “Una relazione privata” a cui ha fatto seguito “La donna di Gilles”.
Jean Christophe (interpretato da un fumettistico François Damiens) è un irreprensibile e goffo uomo dei nostri tempi. Malato di solitudine e alla disperata ricerca di conforto. Condivide un piccolo appartamento con un anziano pesce rosso e lavora diligentemente come guardia carceraria. Unica nota di eccentricità nella sua vita è un corso di tango serale per principianti. Proprio durante una lezione di ballo incontrerà per la prima volta gli occhi di Alice(Anne Paulicevich), una donna affascinante e passionale come il Tango. Degli stessi occhi si accorgerà casualmente la mattina seguente nella sala colloqui del carcere dove lavora. La bella Alice fa visita al suo marito Fernand (Sergi Lopez) e al suo amante Dominic (Jan Hammenecker), entrambi reclusi e complici di omicidio. L’assurda situazione sentimentale della donna non riuscirà a fermare il desiderio della giovane guardia. JC col tempo, senza accorgersene, si ritroverà innamorato e disposto a far cadere ogni obbligo morale e professionale pur di starle vicino.
Il cineasta belga ci racconta in maniera malinconica e grottesca l’altra vita carceraria, quella della sala delle visite, linea di confine tra libertà e prigionia che permette ai detenuti di riprendere contatto con la vita e alimentare le speranze di un futuro fuori dalle sbarre. Un realtà fatta di aspettative sentimentali, continue attese, paure, rimpianti e soprattutto sguardi. Sguardi di cui la pellicola ci rende complici. Parlano i silenzi, tacciono i rumori. Le scene si susseguono ritmicamente come la coreografia di una milonga. Il Tango solenne ispirazione,presenza,simbiosi. La storia danza sullo schermo accompagnata da una splendida colonna sonora ed è un ballo elegante e contorto, fatto di sbirciate disperate di uomini che si annullano cercando la felicità. Desiderio di vita che emoziona e rende complici. Ad un certo punto la linearità narrativa perde contorni, ci conduce verso il paradosso. Le mura domestiche divengono una prigione, il carcere la propria casa. Cos’è veramente la libertà? Tutto inevitabilmente tragico, tutto al tempo stesso comico. Ed è a quel punto che ogni conseguenza diviene plausibile. Perché la vita, come in un Tango, ci afferra il fianco ed è lei a guidarci verso la prossima melodia.
Da rilevare la presenza nel cast, nei panni di un carcerato argentino, del più grande ballerino di Tango Nuevo, Mariano Chicho Frumboli.
Presentato in occasione della 69 mostra del cinema di Venezia 2012 e vincitore del premio speciale della Giuria nella sezione Orizzonti. Arriva finalmente nelle sale.
Scheda del film
Titolo: Tango Libre
Regia: Frederic Fonteyne
Cast: François Damiens, Sergi Lopez, Jan Hammenecker, Anne Paulicevich, Zacharie
Genere: Drammatico
Durata: 105′
Produzione: –
Distribuzione: Bolero Film
Nazione: Belgio, Francia, Lussemburgo
Uscita: –
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