Se l’incontro con Ben Stiller era sicuramente il piu’ atteso, la giornata di giovedì del Festival ha regalato un altro incontro molto interessante. A salire insieme sul palco sono stati infatti Paola Cortellesi e Giulio Scarpati due dei migliori attori di teatro del nostro paese oltre che grandi attori di cinema e televisione. Un’ora circa in cui è emersa tutta la professionalità e la simpatia dei due attori, con la Cortellesi che ha esordito dicendo: “Un ragazzo poco fa mi ha detto che sono bellissima. Non esageriamo, diciamo decente (ride ndr)”. Si parla subito degli esordi e la stessa attrice spiega: “Ho cominciato circa 20 anni fa a fare teatro perché ho iniziato a studiare recitazione appena ho finito il liceo. Sono riuscita ad inserirmi anche perché sapevo cantare, quindi inizialmente sfruttavo questa dote per inserirmi nei musical, ma all’inizio, a livello di recitazione, avevo sempre poche battute. Da lì comunque ho iniziato a crederci anche se non sapevo come sarebbe andata poi”. Alla stessa domanda Scarpati risponde così: “Ho iniziato molto presto: sono salito sul palco per la prima volta nel 1968 quando ero ancora un bambino. Se però devo dire quando ho iniziato a crederci direi quando ho fatto ‘Orfani’ a teatro lavorando con dei grandissimi attori. Lì ho capito che Giulio Scarpati era un attore”.
Sulla scia di quanto detto da Ben Stiller qualche ora prima anche alla Cortellesi viene chiesto quando ha scoperto la sua vena umoristica: “All’inizio i miei studi erano molto classici, non avevo idea di avere un lato umoristico anche se dietro le quinte scherzavo e prendevo in giro sempre gli altri attori. Durante uno spettacolo un attore che era con me mi propose di fare un monologo molto divertente in una piccola rassegna in un teatro di Roma. Però in genere ho iniziato a fare queste cose sempre per cerchie molto ristrette. Poi non credo sia una cosa che si possa imparare, puoi solo respirarlo come ho fatto io grazie a mio fratello maggiore e grazie al fatto che a 8 anni vedevo i film di Woody Allen e Steve Martin, oltre che quelli dei comici italiani”.
Giulio Scarpati spiega poi qual è il segreto di un attore di teatro: “Prima di entrare in scena devi sempre tremare, è una spinta in piu’ quando stai per recitare. Se pensi che sia tutto facile diventa complicato poi coinvolgere il pubblico e soprattutto a teatro il rapporto con gli spettatori è fondamentale”.
Televisione, cinema e teatro, cosa cambia per l’attore? Lo spiegano i due: “Quando sei a teatro devi lavorare molto con il corpo oltre che con la voce. – dice la Cortellesi – Al cinema è diverso, devi mantenere un certo livello e non puoi esagerare perché altrimenti si noterebbe troppo” e in questo senso Scarpati racconta: “Ricordo che quando girai il mio primo film litigai con il regista perché mi attaccava sempre. Poi mi fece un lungo primo piano in cui dovevo essere pensieroso e io pensai a come potevo mandare a quel paese il regista (ride ndr). Rivedendo nei giornalieri la scena ho capito poi che al cinema dall’espressioni si capisce anche quello che stai pensando!”.
L’attrice ha parlato anche di come si gestiscono i ruoli: “Quando mi propongono un personaggio è perché posso farlo, però mi è anche capitato di rifiutare ruoli che non pensavo di poter fare. Non possiamo fare tutto, anche per una questione fisica, anche se cerco sempre di studiare e trasformarmi quando interpreto certi personaggi. Le etichette te le affibiano ugualmente, quando ho cominciato a fare cinema utilizzavano i termini “teatrale” e “televisiva” in maniera abbastanza impropria, ignorando che ogni attore deve conoscere piu’ forme di linguaggio e deve saper fare tutto”.
Dall’alto della sua grande esperienza in TV, Giulio Scarpati invece dice: “La TV è ancora piu’ complicata perché devi fare tantissime scene in diversi giorni, devi riuscire ad essere sintetico e a fare la scena in pochi minuti. E’ anche un lavoro che, fatto con intelligenza, può dare tanto. Per ‘Un Medico in Famiglia’ mi ricordo che nelle prime stagioni per prepararmi ad essere un dottore-padre prendevo i giocattoli e li mettevo dentro alla borsa da medico per fare vedere la doppia natura di Lele Martini. E’ fondamentale curare i dettagli, anche quelli piu’ piccoli. Poi vabbé ormai la televisione sta diventando un racconto sempre piu’ complesso penso ad esempio alle serie straniere o alle ultime italiane come ‘Gomorra’ “.
Si parla dei ruoli che piacerebbe a interpretare ai due e, se Giulio Scarpati rivela che gli piacerebbe fare un personaggio che abbia a che fare con la follia è sorprendente la risposta dell’ex presentatrice di ‘Zelig’: “Mi piacerebbe molto fare Riccardo III di Shakespeare, nel ruolo di Riccardo. Penso sia possibile, perché a teatro puoi fare quello che piu’ ti piace”. Per quanto riguarda i riti scaramantici Giulio Scarpati dice: “Mia madre era napoletana quindi mi hai insegnato tante cose in questo senso e sarebbe davvero difficile fare tutto quindi cerco di non pensarci”, mentre la Cortellesi racconta: “Non posso davvero dirlo, perché è troppo volgare (ride ndr)”.
Infine la domanda di una giovane fan di ‘Un Medico in Famiglia’ per Giulio Scarpati che chiede se sarà possibile rivederlo nei panni di Lele Martini: “Ho fatto questo ruolo per tanti anni e mi è rimasto addosso. Sento però che se continuo a fare ancora questa serie rischio di rimanere per sempre Lele, ho bisogno di fare altro. Non rinnego nulla ovviamente però ogni tanto bisogna fare anche queste scelte” e, notando la delusione della giovane fan, l’attore ha concluso dicendo: “Però se ci tieni tanto posso venire a interpretare Lele a casa tua!” provocando le risate di tutto il pubblico in sala.
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