Sarà il promettente Jonathan Liebesman a riportare sul grande schermo le mitiche Tartarughe Ninja. Leonardo, Michelangelo, Raffaello e Donatello tornano prepotentemente sugli schermi dal prossimo 18 settembre, dopo un periodo di latitanza, nella speranza di far brillare nuovamente la loro stella. C’è da dire però che le tartarughe mutanti, affabili, dalla battuta sempre pronta ed affamate di pizza, sono state tra gli anni ‘80 e ’90 un vero fenomeno della cultura pop, dove tra cinema, tv e fumetti si sono imposte come dei moderni super-eroi. Prima del reboot in arrivo nelle sale, ripercorriamo dunque il fenomeno delle Ninja Turtles.
Tartarughe Ninja (In origine Teenage Mutant Ninja Turtles, letteralmente “Tartarughe Ninja Mutanti Adolescenti”) nasce come una serie a fumetti ideata nel 1984 dalla casa editrice statunitense Mirage Studios, ad opera dei disegnatori Kevin Eastman e Peter Laird. La vicenda mixa audacemente sia il genere fantascientifico che cultura zen degli antichi guerrieri giapponesi. Il successo della carta stampata, porta le irriverenti Tartarughe Mutanti, sul piccolo schermo; viene infatti ideata una serie animata di grande impatto sul pubblico, che diventa in poco tempo un vero fenomeno di culto. Con il titolo di Tartarughe Ninja alla Riscossa la serie animata, che arriva anche in Italia nel pomeriggio di Italia 1, viene trasmessa negli Stati Uniti dal 1987 al 1996, per un totale di 193 episodi divisi in dieci stagioni. Questo prodotto, del quale Mirage Studios non detiene i diritti, ha in verità pochissime analogie con i fumetti originali e, di fatto, escludendo alcuni personaggi, è completamente estraneo alle vicende su carta. Al fine di adattare la storia ad un pubblico molto giovane sono stati inseriti toni allegri e colorati, mai volgari, né violenti o diseducativi; mentre i personaggi sono stati radicalmente modificati. Le Tartarughe Ninja, da freddi guerrieri, diventano quattro simpatici eroi amanti della pizza.
Dalla tv si sbarca al cinema dove tra il 1990 ed il 1993, le Tartarughe Ninja diventato protagoniste di tre lungometraggi in live action. Se i primi due hanno funzionato per charme e simpatia, l’ultimo è stato una sonora delusione. Tartarughe Ninja alla riscossa, è il primo film delle quattro tartarughe, girato dal vivo con attori in costume. Diretto da Steve Barron e uscito negli Stati Uniti nel marzo 1990, ha ottenuto un grande successo grazie anche alla popolarità fornita dalla prima serie animata. In realtà, il film si basa soprattutto sui fumetti originali, e sebbene vi siano alcune caratteristiche che lo riconducono ai cartoni animati del 1987, la pellicola riprende passo dopo passo gli eventi principali di Eastman & Laird’s – Teenage Mutant Ninja Turtles. Tartarughe Ninja II – Il segreto di Ooze è il secondo film narra il ritorno di Shredder, evento portante dei fumetti, e la scoperta delle origini da parte dei quattro fratelli. Questa seconda pellicola non ha quasi nessuna analogia con gli eventi del fumetto, lo stile tetro permane, ma inizia ad essere permeato dal genere comico della prima serie animata che nel 1991 era nel periodo di maggior successo mondiale. Con Tartarughe Ninja III, il terzo film della saga cinematografica, si scinde completamente dal fumetto. assumendo quasi per intero le caratteristiche allegre dei cartoni animati in voga in quel periodo. Quest’ultima pellicola vede le Tartarughe Ninja proiettate, con l’ausilio di uno scettro magico, nel Giappone feudale del XVII secolo dove devono trarre in salvo April, anch’essa finita nel passato e ritenuta una strega. La storia è quasi inedita, sebbene ispirata al crossover del fumetto in cui le Tartarughe Ninja, al fianco di Renet di Cerebus, dovevano utilizzare lo Scettro del Tempo per compiere una pericolosa missione nell’antico Giappone. Più recente è TMNT. Diretto da Kevin Munroe, rappresenta in parte il seguito dei precedenti film e in parte il seguito della recente serie; realizzato interamente in grafica computerizzata. TMNT riprende i toni cupi abbandonati già in parte dal secondo film, e che hanno invece regnato quasi sempre nei moderni cartoni animati.
Nel corso degli anni poi, le Tartarughe in tv sono tornate diverse volte; nel 1997 con Tartarughe Ninja – L’avventura continua durato solo due stagioni. Il cartone animato oltre alla somiglianza di stile con i cartoni del 1987, appartiene più al genere fantastico che fantascientifico, e abbatte anche le più fondamentali regole che avevano sempre regnato nelle altre serie: si nota infatti subito la differenza sostanziale nell’abbigliamento delle Tartarughe Ninja, che indossano ora quattro diversi tipi di maschera.Tartarughe Ninja, realizzata nel 2003 da Mirage Studios in collaborazione con 4Kids Entertainment e 20th Century Fox, è serie riprende i toni cupi ed adrenalinici del fumetto, ispirandosi direttamente ad esso. Negli episodi, le caratteristiche psicologiche dei personaggi corrispondono alle originali, così come corrispondono la maggior parte degli eventi.
Quello dunque che arriverà nelle sale dal prossimo 18 settembre, non solo sarà un reboot a tutti gli effetti ma soprattutto l’anello di congiunzione con una saga interminabile e di grande impatto visivo. Sarà l’inizio di un nuovo franchise cinematografico?
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