“L’apparenza inganna”: volendo operare una reductio ad unum, la nuova pellicola di Mira Nair potrebbe essere sintetizzata così, come una delle sentenze tuonate da Changez Khan (un monumentale Riz Ahmed) durante l’intervista fiume con Bobby Lincoln (Liev Schreiber) in una sala da tè di Lahore.
Il fondamentalista riluttante, tratto dall’omonimo bestseller di Mohsin Hamid, è un film che vive di contraddizioni irrisolvibili, come l’ossimoro del titolo stesso; è un film che cambia continuamente le carte in tavola, a cominciare dalla miccia che dà il via allo svolgimento dei fatti – il rapimento di un professore americano a Lahore –, puro specchietto per le allodole, funzionale ad introdurre la vera storia, quella di Changez e della sua presa di coscienza.
Changez, prima dei fatti dell’11 settembre, si laurea col massimo dei voti a Princeton e diventa un brillante analista finanziario a Wall Street, carismatico agli occhi del suo mentore Jim Cross (Kiefer Sutherland) e della fidanzata Erica (Kate Hudson): ha davanti una carriera in ascesa e una vita da sogno, ma “l’apparenza inganna”.
Ogni impero, infatti, ha i suoi giannizzeri e Changez è, inconsapevolmente, un giannizzero dell’impero americano. Finché arriva l’11 settembre a scuotere le sue certezze e a trasformarlo. Più cresce la barba, più egli diventa un potenziale terrorista agli occhi di un popolo, quello americano, invaso da un’ondata di nazionalismo ed arroganza; anche Erica cambia: ecco perché arriva, per Changez, il momento di compiere una scelta irreversibile. Una scelta che lo porterà alla sua verità: perché nel mondo globalizzato e caotico dipinto da Mira Nair, ogni presa di posizione non può essere giudicata in base a criteri di verità e ragione, ma sulla base di una presa di coscienza dettata dal cuore – ma siamo sicuri che Golia ne abbia uno? -.
La regista indiana modula con grande personalità i vari momenti del film, che assume via via toni sempre più letterari – non a caso, Mohsin Hamid si è dichiarato pienamente soddisfatto della trasposizione cinematografica del suo libro -; il rischio di una scontata condanna della retorica americana poteva essere dietro l’angolo: ciò non accade, visto che Changez risulta essere figura di una lucidità d’analisi impressionante, in grado di ribadire, nonostante tutto, il suo amore per l’America, pur non condannando (anzi..) quello che ai suoi occhi è stato “un atto geniale”; e poco importa se esso ha fatto migliaia di morti: la genialità non è prerogativa né del bene e del male quando “Davide colpisce al cuore Golia”. Il crudo e poetico finale, pur didascalico in certi aspetti, dona al film un tono corale: la voce di Changez è la voce di un Pakistan fiero e ferito, ma giammai vendicativo come qualcun altro.
Presentato fuori concorso all’ultima edizione del Festival del Cinema di Venezia, Il Fondamentalista Riluttante è un film in grado di far riflettere e al contempo di colpire al cuore come pochi, candidandosi come una delle migliore uscite di questa prima metà di 2013.
Scheda Film
Titolo: Il Fondamentalista Riluttante
Regia: Mira Nair
Cast: Riz Ahmed, Liev Schreiber, Kate Hudson, Kiefer Sutherland, Om Puri
Genere: Drammatico
Durata: 105′
Produzione: Mirabai Films, Cine Mosaic, The Doha Film Institute
Distribuzione: Eagle Pictures
Paese: USA, India, Pakistan
Uscita: 13/06/2013
Lascia un commento