Cala il sipario sulla 36esima edizione del Torino Film Festival, e la rosa dei vincitori riserva alcune sorprese. La Giuria del Concorso Internazionale Lungometraggi (presieduta da Jia Zhangke (Cina) e composta da Marta Donzelli (Italia), Miguel Gomes (Portogallo), Col Needham (Regno Unito), Andreas Prochaska (Austria) ha premiato Wildlife, produzione Usa già presentata con successo a Cannes e Toronto nonché del Sundace Festival. Il film, diretto da Paul Dano, è ispirato al romanzo “Incendi” di Richard Ford, e racconta di un matrimonio che si sgretola. Sullo sfondo l’America anni ’60 vista con gli occhi di un ragazzo. Il titolo del film fa riferimento ad un incendio boschivo della zona, ma anche agli incendi emotivi dei due protagonisti, interpretati da Jake Gyllenhaal e Carey Mulligan.
Il premio Fondazione Sandretto Re Rebaudengo è andato al tedesco Atlas di David Nawrath, storia cupa, ma non priva di speranze, di un uomo che lavora per un’agenzia di recupero crediti collusa con la malavita.
Miglior attrice Grace Passo, per il ruolo in Temporada di Andrè Novais Oliveira, film brasiliano che racconta il ‘nulla’ della vita quotidiana di un’impiegata comunale, un ‘vuoto’ in realtà pieno delle cose di cui è fatta l’esistenza.
Il Premio per il Migliore attore è andato ex-aequo a Rainer Bock, coprotagonista in Atlas, e a Jakob Cedergren per The Guilty.
Il Premio del Pubblico è andato ancora al tedesco The Guilty ex-aequo con il franco-belga Nos Batailles di Guillaume Senez.
Nella sezione Documentari il primo Premio è andato al franco colombiano Homo Botanicus di Guillermo Quintero.
Premio Speciale della Giuria a Unas Preguntas di Kristina Konrad, una produzione Germania/Uruguay ambientata a Montevideo, sulla sfondo della dittatura tra gli anni 1975-1985.
Miglior Documentario italiano è In questo mondo di Anna Kauber, sulla vita delle donne che hanno scelto di fare il mestiere del pastore, mentre un premio Speciale della giuria è andato a Il primo moto dell’immobile di Sebastiano d’Ayala Valva, coprodotto con la Francia, storia fantastica che scava nella figura di un antenato compositore.
Menzione speciale a Il gigante Pinocchio di Paolo Santangelo.
Miglior cortometraggio italiano Ultima Cassa di Elettra Bisogno.
Premio Speciale della giuria ex-aequo a 13 volte fuoco su mio padre di Francesco Ragazzi e Col tempo di Sara Dresti.
Premio Fipresci al greco Oiktos (Pity) di Babis Makridis.
Premio Cipputi a Nos batailles di Guillaume Senez.
Nella sezione Factory, il primo premio è andato a Tempo critico di Gabriele Pappalardo,
Menzione speciale a Solo gli occhi piangono di Emanuele Martini.
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