E’ ora nelle sale cinematografiche La Belle Epoque, di Nicolas Bedos. Il film era stato presentato all’interno della sezione “Tutti ne parlano”, della quattordicesima edizione della Festa del Cinema di Roma, il 20 ottobre alla presenza dell’interprete Fanny Ardant e del talentuoso regista Nicolas Bedos.
Victor è un uomo all’antica che odia il presente digitale. Quando un eccentrico imprenditore, grazie all’uso di scenografie cinematografiche, comparse e un po’ di trucchi di scena, gli propone di rivivere il giorno più bello della sua vita, Victor non ha dubbi. Sceglie di tornare al 16 maggio del 1974: il giorno in cui in un café di Lione ha incontrato la donna della sua vita, la bellissima Marianne. Una sceneggiatura da Oscar che vede protagonista un cast di stelle del cinema francese – da Daniel Auteuil a Fanny Ardant, da Pierre Arditi a Guillaume Canet fino ad arrivare alla rivelazione di Cannes 2019 Doria Tillier – riuniti insieme per mettere in scena una commedia elegante e nostalgica, capace di far ridere ed emozionare il pubblico di ogni età. Un film che si muove in un perfetto equilibrio fatto di dialoghi serrati, esilaranti ed emozionanti, scenografie meravigliose e una colonna sonora di grandi e indimenticabili successi.
Dice il regista Nicholas Bedos:
C’era un’immagine nella mia testa, o piuttosto una situzione che trovavo al contempo patetica e comica: ho immaginato un uomo avanti con gli anni, che litiga a casa con sua motlie. Lei lo critica per la sua mancanza di spirito social, per la sua incapacità di adeguarsi ai tempi, alla tecnologia, a Macron, ai figli e molto altro. Così. l’uomo esce dalla cucina, scende nella hall ed entra in una piccola stanza dove ogni cosa – dalle decorazioni degli interni ai dischi e alle vecchie casssette VHS – lo riportano agli anni settanta. Come se si trattattasse di un bolla protettiva che egli ha costruito per se stesso quando ha voglia di tornare indietro. Lo immagino mentre si accende una Gauloise, ammicca alla conduttrice di un talk show in una vecchia tv dall’involucro in legno e tira un sospiro di sollievo. L’immagine era questa: un uomo che si dibatte nel presente e trova rifugio in un periodo i cui codici lo rassicurano e lo proteggono. Volevo portare sul grande shermo la vertigine che a volte avverto io stesso attorno a me, questa sconfitta psicologica e il suo antidoto, allo stesso tempo ridicoli ed estremamente commoventi. Mi sono reso conto che questa immagine recava una promessa cinematografica e un bel po’ di satira. Ancora di più se vedevo questo uomo come il riflesso di alcune persone a me vicine, un po’ mio padre e in qualche modo anche me stesso. Cosi avevo un sacco di materiale su cui lavorare, perché il resto era una sceneggiatura davvero avventurosa. E anche psicanalitica.
Il film ha incassato a oggi € 358.309 in circa 90 sale, con la migliore media copia tra i film di qualità (€ 3.647), la seconda in assoluto nella classifica Cinetel. Un successo che permetterà al film di raddoppiare il numero delle città in cui sarà programmato già da questa seconda settimana.
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