La voglia di avvicinarsi alla fiaba italiana per eccellenza, il “Pinocchio” di Collodi, il regista Matteo Garrone la cullava da lungo tempo. La prima dichiarazione ufficiale d’intenti era stata addirittura nel 2016, quando, al Giffoni Film Festival gli era stato consegnato il Premio Truffaut. “Stiamo ancora cercando il piccolo protagonista in tutta Italia – aveva detto allora – anunciando che le riprese sarebbero iniziate nella primavera dell’anno seguente”.
E adesso il film, che ha individuato il burattino che diventa bambino in Federico Ielapi, sta per uscire nelle sale e la Vertigo Cinema ha reso pubblico il poster. Il ruolo di Geppetto (e come poteva essere altrimenti?) è portato sul grande schermo da Roberto Benigni, il Gatto e la Volpe saranno Rocco Papaleo e Massimo Ceccherini, Mangiafuoco avrà il volto di Gigi Proietti e la Fata Turchina quello di Marine Vacth.
Come ha assicurato Garrone gli effetti speciali saranno il più artigianali possibile, in linea con la tradizione del cinema e lontani dalle grandeur computerizzate hollywoodiane. E so lo dice il regista di Il Racconto dei Racconti c’è da credergli. Nello splendido film tratto da tre racconti de “Lo cunto de li cunti”, la raccolta di fiabe più antica d’Europa, scritta fra il 1500 e il 1600 in lingua napoletana da Giambattista Basile, Matteo Garrone aveva avuto modo di esprimere la sua sensibilità pittorica. Anche se, come ha più volte fatto notare egli stesso, il suo percorso pittorico era già presente nei primi film.
Mi capita sempre più spesso di incontrare persone che mi fanno notare che Il Racconto dei racconti è molto diverso dagli altri film che ho girato. Forse è vero, ma a me sembra che giò questo fosse visibile in film come L’Imalsamatore. Anche Gomorra, apparentemente girato con linguaggio più documentaristico, nasce da una successione visiva di immagini, faceva parte di una metarealtà, o quasi della fantascienza per certi versi. Il mio è un territorio visivo e visionario, e anche il Racconto ha un punto di partenza pittorico, e poiché il libro è puro intrattenimento mi è sembrato il testo giusto per raccontare storie che per intrattenere devono essere prevalentemente visive.
Premesse davvero intriganti per questa nuova versione di Pinocchio. Già dai colori caldi e diffusi del manifesto possiamo immaginare cosa ci proporrà il regista. E non dovremo aspettare molto perché il film infatti uscirà nelle sale il prossimo 19 dicembre.
Lascia un commento