Che questa 29° edizione del Noir in Festival sia particolarmente affascinante si intuisce fin dalle prime parole di Giorgio Gosetti e Marina Fabbri in apertura alla conferenza stampa di ieri all’Anteo Palazzo del Cinema di Milano. Con orgoglio e passione i due organizzatori del Festival hanno presentato i punti di forza, sottolineato le eccezionalità di questa edizione e riflettuto col pubblico sul vantaggio/svantaggio di proporre un programma “di genere”. Il Festival coglie l’occasione anche per festeggiare gli 80 anni di Batman, icona noir, con la locandina disegnata da Lorenzo De Felici.
Il piatto in tavola è davvero ricco, autori letterari, film internazionali, film italiani in lizza per il premio Caligari e tanti, tantissimi eventi speciali in programma.
Partendo dalle basi, questi sono gli autori letterari, definiti vera “spina dorsale” del Festival: scrittori affermati come Giancarlo De Cataldo, Gianrico Carofiglio, Maurizio de Giovanni e Donato Carrisi, insieme a talenti emergenti come Piernicola Silvis e Andrea Purgatori, incursori di grandissima qualità come Antonio Moresco e Guido Vitiello, outsider inattesi come Gino Vignali. Tutti scrittori che hanno molto a che fare con il cinema, che con quest’arte sanno comunicare e che sono strettamente legati anche al cinema e alla serialità televisiva, come evidenzia con numerosi esempi Marina Fabbri.
Infatti la cifra di questa edizione del Noir Festival sembra proprio essere questa compenetrazione naturale e profonda tra le opere letterarie e quelle filmiche. E per introdurre queste ultime, viene proiettato un trailer che raccoglie le scene dei film in concorso, così che la sala dell’Anteo che ci ospita non è più solo pretesto e salotto in cui ascoltare anticipazioni su un programma, ma anche vero e proprio luogo in cui assaporare pillole di bellezza fotografica e registica.

4×4, di Mariano Cohn
Come sottolinea Giorgio Gosetti, in questa edizione i registi italiani, Renato De Maria, Donato Carrisi,Vincenzo Alfieri, Claudio Giovannesi e Igort, scelgono di percorrere strade canoniche, in piena linea con gli standard del genere; mentre i registi stranieri, soprattutto i sudamericani, il cileno Andrés Wood (Spider), i brasiliani Kleber Mendonça Filho e Juliano Dornelles (Bacurau) e l’argentino Mariano Cohn (4X4), hanno scelto un approccio molto politico, percorrendo, seppur in maniere molto differenti, una riflessione sociale.

The Beast, di Lee Jeong-ho
Fa eccezione il film asiatico in gara, The Beast del regista coreano Lee Jeong-ho, che riprende a regola d’arte un classico del genere, proponendo un remake di un classico del polar come 36 Quai des Orfèvres. Insieme a questi concorrono Daniel Alfredson, con Dear Agnes, che presenta l’ultimo capitolo della trilogia svedese di Intrigo (ideata da Håkan Nesser, ospite d’onore per la letteratura) e Diao Yinan, regista cinese, rivelazione all’ultimo festival di Cannes e qui in concorso con Il lago delle oche selvatiche.

Bacurao, di Kleber Mendonça Filho e Juliano Dornelles
A cerniera tra questi due filoni di noir, tra sguardo politico e attinenza al canone, sta magnificamente Marco Bellocchio, con il suo Il Traditore, opera difficile da etichettare, che la critica americana ha accolto come ottimo esempio di film di genere, ma che l’Italia guarda inevitabilmente con un occhio anche politico. Proprio quest’opera è stata omaggiata come film fuori concorso, negli stessi giorni in cui il maestro Bellocchio sarà insignito da IULM della Laurea Honoris Causa.

Il Traditore, di Marco Bellocchio
Lo IULM di Milano ha parte attiva grazie alla sua coproduzione che ha reso possibile l’organizzazione del Festival, insieme al sostegno della Direzione Generale Cinema del MiBACT, all’impegno di Istituto Luce – Cinecittà, SIAE e Associazione Amici di Como e infine alla collaborazione con il Comune di Como.
Sarà proprio tra le moderne strutture dell’Università IULM e l’antica Villa Olmo, tempio neoclassico di grande fascino, che si susseguiranno gli incontri e le proiezioni del Noir Festival.
Per concludere Gosetti e Fabbri fanno una carrellata veloce quanto intrigante degli eventi che si susseguiranno nei giorni del Festival, dal 6 al 7 dicembre a Como e dall’8 all’11 dicembre a Milano, tra le più promettenti: si celebrano i 70 anni di The Third Man, con Adrian Wootton che racconta il rapporto col cinema di Graham Greene e intervista Angela Allen, unica testimone vivente del set, forse in grado di spiegare al pubblico il rapporto di Orson Welles con la pellicola; la Giornata dedicata a Giorgio Scerbanenco, in collaborazione con il Master in Giornalismo – IULM; l’anteprima della nuova serie svedese Stokholm Requiem dai romanzi di Kristina Ohlsson (in onda su LaF a gennaio); l’edizione completa della trilogia Intrigo di Daniel Alfredson da Håkan Nesser, per la prima volta in Italia. Continua anche la collaborazione con Cinecittà che porta le ormai tradizionali “Pillole in Luce” che quest’anno sono gioielli di vera bellezza sul tema dell’arte della rapina.

Dear Agnes, di Daniel Alfredson
Un’occasione per avvicinarsi al genere noir, un pretesto per vedere e rivedere splendide pellicole italiane e internazionali, un appuntamento ormai fisso per gli appassionati. Non resta che godersi ogni giornata del Festival e si può solo immaginare quali sorprese ci aspetteranno per il 30° compleanno di Noir Festival l’anno prossimo, perché come chiosa Gosetti, “sono ricorrenze importanti, che ci piace festeggiare!”.
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