A ROGUE ONE: A STAR WARS STORY
Regia: Gareth Edwards; USA, 2016
Interpreti: Felicity Jones, Diego Luna, Ben Mendelsohn, Mads Mikkelsen, Donnie Yen
Ore 21.30, Italia 1, canale 6, durata: 133′
Primo capitolo della serie Star Wars Anthology, è ambientato poco prima degli eventi narrati nel primissimo film di George Lucas (“Una nuova speranza”). Un gruppo di ribelli tenta di sottrarre all’Impero Galattico i piani di progettazione della stazione spaziale Morte Nera. Per il personaggio del cattivo Grand Moff Tarkin sono state ricostruite al computer le fattezze dell’attore inglese Peter Cushing, che aveva interpretato quel ruolo nel film del 1977.
BLACK MASS – L’ULTIMO GANGSTER
Regia: Scott Cooper; USA, 2015
Interpreti: Johnny Depp, Kevin Bacon, Joel Edgerton, Benedict Cumberbatch, Jesse Plemons, Peter Sarsgaard
Ore 21.00, Iris, canale 22, durata: 122′
Tratto dall’omonimo libro, il film è ambientato a Boston negli anni Settanta. Protagoniste sono due organizzazioni criminali in guerra fra loro: la Winter Hill Gang, con membri di origine a prevalenza irlandese, e la famiglia di mafiosi italo-americani dei fratelli Angiulo. Un agente dell’FBI propone al leader della Winter (impersonato dal bravo Johnny Depp) una improbabile collaborazione che potrà giovare a entrambi.
BIANCO, ROSSO E VERDONE
Regia: Carlo Verdone; Italia, 1981
Interpreti: Carlo Verdone, Elena Fabrizi, Angelo Infanti, Irina Sanpiter, Mario Brega, Milena Vukotic
Ore 21.10, Cine34, canale 34, durata: 109′
Un road movie che è un classico della comicità italiana anni Ottanta. Dopo “Un sacco bello” dell’anno prima, Carlo Verdone ripropone una formula di successo: il film corale, dove interpreta tre personaggi diversi le cui storie si alternano e si intrecciano. Protagonisti sono tre uomini che, nel fine settimana, si mettono in viaggio con destinazione i rispettivi seggi elettorali: un logorroico funzionario statale, un giovanotto tontolone accompagnato dalla nonna, un emigrato meridionale.
Inside The Show, in collaborazione con il Festival Adelio Ferrero, ripercorre la storia del Festival di Cannes in attesa del suo ritorno, attraverso i meravigliosi film premiati nelle 72 precedenti edizioni.
Oggi parleremo di…
MON ONCLE di Jacques Tati (Francia/Italia,1958), con Jacques Tati, Jean-Pierre Zola, Adrienne Servantie, Alain Bécourt
Premio della Giuria a Cannes nel 1958 e Oscar come miglior film straniero nel 1959, “Mon Oncle” è il terzo lungometraggio diretto da Jacques Tati e il secondo di quattro film con protagonista lo stralunato, surreale, dinoccolato Monsieur Hulot (impersonato dallo stesso Tati). Un personaggio fuori dal mondo, puro, fanciullesco, qui alle prese con una satira intelligente della modernità, o almeno degli aspetti più assurdi e superflui di un tipo di progresso vistosamente inutile, che mette in risalto il lato ridicolo di una cultura borghese del comfort a tutti i costi. Da una parte c’è un sobborgo, un quartiere di periferia che ha tutta l’aria di un piccolo paese dove la vita procede ancora (siamo alla fine degli anni Cinquanta) a ritmi rilassati, nella semplicità di rapporti umani autentici, con la piazza, il bar, il negozietto, gli antichi passatempi di strada dei bambini, e dove ci si sposta in bicicletta. E’ qui che vive l’ingenuo Hulot, con la sua pipa, l’impermeabile e i calzoni troppo corti. Dall’altra, una villa ultramoderna, dietro le cui linee freddamente essenziali si cela un concentrato di congegni elettronici sbalorditivi (per l’epoca) ma non sempre pratici, la cui utilità è messa seriamente (e scherzosamente) in dubbio. Qui vive la sorella di Hulot, perfetta donna di casa della ricca borghesia con i suoi ossessivi rituali, insieme al marito iracondo imprenditore e al figlio, il piccolo e mite Gérard. Ma il bambino non sembra apprezzare troppo quella vita fatta di benessere e sentimenti aridi, e guarda caso ha un debole proprio per il simpatico zio pasticcione…
Premi meritatissimi per un film che è pura poesia, senz’altro il migliore tra quelli diretti e interpretati da Jacques Tati.
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