L’assessore alla Cultura Marco Milani ha annunciato con grande entusiasmo l’apertura della mostra “Il Profilo di Caravaggio – il genio e l’uomo”, la cui inaugurazione ci sarà il 3 settembre alle ore 18:30 e sarà visitabile dal 3 al 17 settembre dalle 10.00 alle 19.00 presso il Centro Arte e Cultura di Ladispoli, Via Settevene Palo.
Il più cinematografico dei pittori ritorna in una collettiva curata da Pier Luigi Manieri, saggista, scrittore e curatore di eventi culturali, il quale ha selezionato un ristretto gruppo di artisti, tra i più rappresentativi della scena contemporanea: Lidia Bachis, Pasquale Nero Galante, Easypop, Montuschi & Rapiti, Esteban Villalta Marzi, Lucio Fabale, Omino 71 e Giampaolo Atzeni. E’ inoltre presente una corposa testimonianza artistica del maestro Guido Venanzoni, unico al mondo nell’aver riportato la vita di Caravaggio su tela. Ispirandosi ai suoi lavori o alla sua vita, rileggendone le opere, gli artisti hanno recuperato la tecnica oppure l’essenza del grande pittore nato a Milano: il genio e l’uomo.

Lucio Febale – Caravaggio for four

Easy Pop – Riflesso nello stagno – ego e alter ego
Spesso le sue tele sono proposte in chiave metafisica, pop art, surrealistica, concettuale e psicadelica, non con intenti provocatori ma per rileggere sotto luci diverse lo spirito del grande artista, da sempre innovativo ed audace.
Il profilo di Caravaggio sarà anche una mostra virtuale, grazie a una sala in cui ci si potrà immergere nella sua arte. A corredo della collettiva un approfondimento sulla figura del Caravaggio a firma di Riccardo Rosati, saggista e museologo.
Ma perché si parla così spesso di Caravaggio a Ladispoli?

Esteban Villalta Marsi – Il ratto di Superman
Perché Michelangelo Merisi, detto Il Caravaggio fu arrestato proprio a Palo, nel luglio del 1610 ed è probabile che qui morì, dopo aver trascorso una breve, intensa e romanzesca vita. Sui suoi ultimi giorni ancora grava il mistero, sono in corso studi per capire se morì a Porto Ercole oppure a Ladispoli, dove di certo fu costretto a fermarsi. Non è la prima volta che la città di Ladispoli lo celebra e ospita iniziative dedicate al grande artista, che fu diverso da tutti i suoi contemporanei.
In questi mesi Michele Placido sta girando nei pressi di Ladispoli il film L’Ombra di Caravaggio – che avrà nel suo cast Isabelle Huppert, Vinicio Marchioni e Riccardo Scamarcio – dedicato alle tumultuose vicende dell’artista.

Omino 71 – Minerva e Oloferne
Le opere di Caravaggio, proprio come delle vere inquadrature cinematografiche, vanno ben oltre il chiaroscuro fiammingo, fanno emergere le immagini dal buio più profondo donando loro plasticità, tridimensionalità e forza drammaturgica come mai prima di quel momento era stato fatto in pittura. Lontano dalle mode e dalle correnti, con uno stile che è solo suo, Caravaggio attraversa con apparente contraddizione la vita, tormentatissimo nelle inquietudini dell’animo e nello spirito creativo. Profondamente ricerca Dio ma lo fa in un modo, per l’epoca, scandaloso: ritrae santi coi piedi sporchi, madonne scarmigliate prese dalla strada, riporta insomma la vita reale sulla tela per poi trascenderla completamente, attraversando la carne per giungere al puro spirito.

Maurizio Rapiti e Giancarlo Montuschi – L’enigma di Narciso
Rissoso, ribelle, in fuga e perennemente ricercato dalla giustizia, Caravaggio parla direttamente al cuore e all’animo delle persone, non è artista che necessiti spiegazioni, perché le sue opere ci giungono nella loro evidente forza emotiva e drammaturgica. Citando Wilhelm Worringer (1881 – 1965), egli volle introdurre una prospettiva nuova, con cui si prefiggeva di esprimere le forme tramite la luce, dialogando in modo diretto col “guardante”.
Per Pier Luigi Manieri, curatore della mostra, quello che ci aspetta da oggi fino al 17 settembre al Centro Arte e Cultura di Ladispoli è: un’immersione assoluta e un’esplorazione definitiva dell’artista e dell’uomo la cui instancabile opera ha modificato il concetto stesso di pittura fissandone nuovi ed universali punti cardinali.

Lidia Bachis – L’ultimo approdo
Attuale più che mai, riscoperto dalla critica in tempi relativamente recenti, dagli anni 50 in poi, Caravaggio è uno di quegli artisti assoluti ed immortali che parla attraverso linguaggio eterno della luce.
Lascia un commento