Corri ragazzo corri
Regia: Pepe Danquart; Guerra/Drammatico; Germania, Francia, Polonia, 2013
Interpreti: Andrzej Tkacz, Kamil Tkacz, Elizabeth Duda, Jeanette Hain, Itay Tiran
Ore 21:10, RAI STORIA, canale 54; durata: 108’
Agli ebrei non restò che tentare la fuga, come racconta il film romanzesco e spettacolare di Pepe Dunquart, prima ancora della ricerca di un senso da dare al proprio destino storico. Nel lungo percorso che conduce alla verità, i migliori autori ci portano talvolta a guardare oltre le rappresentazioni stereotipate: momenti imprevedibili e situazioni sottotraccia lasciano divampare il fuoco espressivo e divengono affermazioni di senso. Ciò non succede tuttavia troppo di frequente e una certa tipizzazione del nazista con il ritorno metafisico del male, hanno avuto nuova enfasi in epoca recente. Allo spettatore più avveduto il compito di “cambiare canale”, di cercare quei film che possano far saltare i suoi pregiudizi e le sue convinzioni che innegabilmente rinviano a un tessuto storico in cui il cinema è fonte di ispirazione e sedimentazione di immagini per la definizione di valori, caratteri, frequentazioni stilistiche. Dopo tutto, vedere che la Polonia è stata liberata dai Russi in Corri ragazzo corri è un segno di verità che non compare in altri titoli di maggior successo e blasonati, e non è un elemento secondario in un orizzonte così sfaccettato e manipolabile come la rappresentazione della Shoah e il ritorno degli spettri nazisti in una scena che deve fare i conti oggi con recrudescenze di nostalgia e la presenta di ultra-agguerriti fondamentalismi.
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