Il cinema italiano ha festeggiato i suoi talenti più luminosi al Teatro Sala Umberto di Roma con la serata di gala dei Fabrique du Cinéma Awards 2021, il premio istituito dalla rivista che da dieci anni fa da talent scout, scoprendo nomi diventati celebri come Gabriele Mainetti, Sydney Sibilia, Matteo Rovere, Miriam Leone, Alessandro Borghi, Matilda De Angelis e molti altri.
Giunti alla settima edizione e realizzati con il contributo e il patrocinio della Direzione Generale Cinema e Audiovisivo del MiC, i Fabrique du Cinéma Awards premiano come sempre il coraggio e l’innovazione, scegliendo ogni anno una Giuria di nomi prestigiosi dello spettacolo italiano e internazionale: quest’anno a presiedere il concorso è stato l’attore e regista Alessandro Gassmann, affiancato dalla madrina Maya Sansa, attrice a vocazione europea, dal giornalista e sceneggiatore Andrea Purgatori, dallo scrittore Enrico Pandiani, dal fumettista Giacomo Bevilacqua, dalla scrittrice Michela Murgia e dal cantautore Alex Britti.
Durante la serata, che ha avuto come colonna sonora le musiche dal vivo del jazzista Stefano Di Battista, i nomi più celebri del cinema italiano sono saliti sul palco per un omaggio a un’arte che, dal grande e dal piccolo schermo, mai come negli ultimi anni ci è stata tanto vicino. Tra questi, Zerocalcare, Michela Giraud, Beppe Fiorello, Francesco Montanari, Alma Noce, Aurora Giovinazzo, Federico Cesari. Gli SlimDogs, il celebre collettivo di videomaker, hanno intervistato le celebrities nel loro modo divertito e irriverente in diretta su Twitch, dando vita a una sorta di “dopofestival”.
Partner sociale dei Fabrique du Cinéma Awards è ancora una volta Save the Children, l’Organizzazione internazionale che da oltre 100 anni lotta per salvare le bambine e bambini e garantire loro un futuro, che attraverso un monologo della giovane e talentuosa attrice Cristina Magnotti, scritto dall’autrice Simona Angioni, ha sensibilizzato il pubblico, catapultandolo nella realtà che una ragazza della sua età sta oggi vivendo in Afghanistan.
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