Ovunque proteggimi
Regia: Bonifacio Angius; drammatico, Italia 2018
Interpreti: Alessandro Gazale, Teresa Soro, Francesca Niedda, Anna Ferruzzo, Mario Olivieri, Gavino Ruda, Antonio Angius
Lunedì 4 aprile, ore 22.15, Rai 5, canale 23; durata: 94′
Come ogni sabato sera Alessandro (Alessandro Gazale), cantante folk sardo di mezza età e senza un’occupazione fissa, indossa la sua luccicante camicia porta fortuna e si appresta a fare nottata al Blu Star Disco. Quando all’alba si vede rifiutare da sua madre (Teresa Soro) duecento euro che gli servono per fare colpo su alcune ragazzine, perde la testa e in uno scatto d’ira rompe vasi, finestre e si appende al parapetto della finestra minacciando di buttarsi giù. La donna, esasperata dall’intemperanza di un figlio che spreca le sue giornate tra alcol, slot-machine e il richiamo illusorio dei gratta e vinci, chiama la polizia e per Alessandro scatta l’inevitabile ricovero coatto. Ma proprio nel reparto di psichiatria, l’amore arriva inaspettatamente a fargli visita: conosce, infatti, Francesca (Francesca Niedda), anche lei sottoposta a ricovero forzato e alla quale è stato tolto l’affidamento del figlioletto Antonio (Antonio Angius). I due iniziano un’avventura che metterà a nudo le loro fragilità ma anche un desiderio di normalità e comprensione.
Sassarese, classe 1982, dopo tre cortometraggi il regista Bonifacio Angius ha esordito nel lungometraggio nel 2014 con il film Perfidia, storia toccante di un rapporto tra un padre anziano e un figlio che nella vita non si è realizzato. Ovunque proteggimi è il suo secondo film, presentato in anteprima alla 36ª edizione del Torino Film Festival e candidato ai Nastri d’argento nel 2019 per il miglior soggetto. In un’intervista Angius ha parlato di “storia di incomunicabilità nella famiglia contemporanea” che ricorda per certi versi un cinema americano degli anni Settanta sul disagio (Midnight Cowboy, Qualcuno volò sul nido del cuculo, Rocky) e si è soffermato in particolare sul disperato bisogno di amore che accomuna i due protagonisti: “vogliono amore, accettazione e sentirsi sereni rispetto a un mondo a loro avverso per un eccesso di impulsività che nel corso della vita gli ha creato tanti guai. Più hanno bisogno di amore e più vengono rifiutati. E’ un classico del carattere degli esseri umani! Più mi chiedi amore e più io non te lo do. […] Alessandro e Francesca non sono dei personaggi soli per scelta: sono tali perché le vicissitudini li ha portati a una condizione di solitudine. In realtà, hanno un estremo bisogno d’amore e di approvazione da parte degli altri” (Taxidrivers).
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