Nina
Regia: Vincent Minnelli, 1976
Cast: Ingrid Bergman, Liza Minnelli, Charles Boyer, Isabella Rossellini, Tina Aumont, Fernando Rey, Gabriele Ferzetti, Arnoldo Foà, Orso Maria Guerrini, Amedeo Nazzari, Anna Proclemer, Geoffrey Copleston, Spiros Andros, Gerardo Amato, Giampiero Albertini, Claudio Cassinelli
Genere: commedia
Domenica 9 ottobre, ore 01,20, IRIS, canale 22, 105 min
Ambientata in una Roma pittoresca, Nina narra la storia di una famosa celebrità (Liza Minnelli), che
giungendo nella Capitale tempo prima per fare la cameriera in un Hotel fatiscente, fa la conoscenza
dell’eccentrica Contessa Sanziani (Ingrid Bergman), caduta ormai in disgrazia,la quale prende Nina sotto la
sua protezione ,facendole scoprire un mondo dove la dolce e ingenua cameriera,diventa una donna
affascinante e dalle mille risorse…
La telecamera di Vincente Minnelli prende possesso di una Roma ormai sparita dove eccheggia un’antico
splendore di poetica bellezza. Nina, opera accompagnata dalla calda voce di Liza Minnelli, che riempie la pellicola di calore e la impreziosisce con note suadenti è un inno all’opportunità femminile, un riconoscimento e una venerazione a quell’originalità individuale che alberga in ognuno, facendo diventare il singolo unico nel suo genere. Interpretata da una dolce ma determinata Liza Minnelli, quest’opera è un incitamento alla non arresa.
L’obiettivo accarezza le espressioni di un volto dai mille stati d’animo, rendendo ogni posa ineguagliabile a quella seguente e rendendo il movimento più teatrale che cinematografico. Di fatto, la pellicola è un palcoscenico raffinato, più che un lungometraggio, il che rende con i suoi stili recitativi, ancor più fiabesca e poetica la pellicola. Carrellate di interni di un Hotel ormai fatiscente,con le sue tinte delicate e fregi barocchi sull’ottone,sottolineano gli splendori e i fasti di un passato glorioso; una comparazione eccelsa ,con la storia
dell’eccentrica e marmorea Contessa Sanziani ( Ingrid Bergman), che sfida l’ avversa sorte, conservando
quella dignità ed eleganza senza tempo.
Ingrid Bergman, calata perfettamente nel suo ruolo,prende la vita a morsi,lasciando scaturire con naturale
sinuosità e vivace piglio, l’ energia vitale femminile,avvolgendo lo spettatore, forse ancora di più un pubblico muliebre, in una spirale di morbida ma vigorosa aurea di ricercatezza, senza mai sconfinare nel volgare o nello scontato.
Musiche calde e discrete, composte dal Maestro Nino Oliviero, si srotolano come morbidi tappeti in tutta la
pellicola, accompagnando il passo delle immagini in un susseguirsi di realtà e fantasia. Dolcezza, forza e
sogno, sono le parole chiave di questa favola, che forse, anche se con una trama ovviamente diversa, vuole
ricordare l’opera diretta dal regista nel 1956, il lungometraggio Brama di vivere ispirato alla vita e agli
incontri del tormentato artista Van Gogh. Qui ritroviamo la stessa audacia, quella che può uscire dall’ombra
a volte, grazie alla mano o a voci sconosciute, che narrando i loro vissuti, raccontano di noi molto di più di
quanto potremmo farlo noi stessi, regalandoci così una nuova consapevolezza, fino a quel momento ignota.
Ispirata liberamente agli ultimi anni di vita della Contessa Sanziani, Nina è un riflesso potente che invita a
specchiarsi, cercando nelle profondità dei nostri più autentici desideri, per poi portarli a nuova vita.
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