Vardø è un’isola, il porto sembra un morso staccato da un lato, per il resto la costa è troppo ripida o troppo rocciosa per mettere in mare le barche. Maren ha conosciuto le reti prima ancora di conoscere il dolore, le intemperie prima di conoscere l’amore. D’estate le mani di sua madre scintillano di squame di pesce, i filetti appesi fuori a salarsi ed essiccare come fasce per neonati, oppure avvolti in pelle di renna e sepolti a fermentare. Pappa diceva sempre che era il mare a dare forma alla loro vita. Hanno sempre vissuto per sua grazia e per grazia sua sono morti. Ma la burrasca l’ha reso un nemico e discutono brevemente di andarsene.
Vardø. Dopo la tempesta e un romanzo storico di Kiran Millwood Hargrave basato su fatti agghiaccianti realmente accaduti. Nel 1600 in Norvegia la caccia alle streghe era presa fin troppo sul serio e 77 donne vennero bruciate vive sul rogo solo perché, a causa di una tempesta, i loro mariti perirono tutti in mare la vigilia di Natale. Le donne furono accusate di aver giaciuto con il Diavolo per poter eliminare tutti gli uomini dall’isola e prenderne il possesso.
1617, Norvegia nordorientale. In una funesta vigilia di Natale, il mare a Vardø si è improvvisamente sollevato e una folgore livida ha sferzato il cielo. Quando la tempesta si è acquietata in uno schiocco di dita, così com’era arrivata, le donne si sono raccolte a riva per scrutare l’orizzonte. Degli uomini usciti in barca non vi era, però, nessun segno. Quaranta pescatori, dispersi nelle gelide acque del Mare di Barents. Alla ventenne Maren Magnusdatter, che ha perso il padre e il fratello nella burrasca, e a tutte le donne di Vardø non resta dunque che un solo compito: mettere a tacere il dolore e cercare di sopravvivere. Quando l’inverno allenta la presa e le provviste di cibo sono quasi esaurite nelle dispense, le donne non si perdono d’animo: rimettono le barche in mare, riprendono la pesca, tagliano la legna, coltivano i campi, conciano le pelli. Spinte dalla necessità, scoprono che la loro unità può generare ciò che serve per continuare a vivere. L’equilibrio faticosamente conquistato è destinato, però, a dissolversi il giorno in cui a Vardø mette piede il sovrintendente Absalom Cornet, un fosco e ambiguo personaggio distintosi, in passato, per aver mandato al rogo diverse donne accusate di stregoneria. Absalom è accompagnato dalla giovane moglie norvegese, Ursa, inesperta della vita e terrorizzata dai modi sbrigativi e autoritari del marito. A Vardø, però, Ursa scorge qualcosa che non ha mai visto prima: donne indipendenti. Absalom, al contrario, vede solo una terra sventurata, abitata dal Maligno. Un luogo ai margini della civiltà, dove la popolazione barbara dei lapponi si mescola liberamente con i bianchi e dove una comunità di sole donne pretende di vivere secondo regole proprie.
Credeva che in quel mare non potesse succedere niente di peggio, credeva che niente potesse rivaleggiare con la malvagità della burrasca, ma adesso sa che è follia credere che il male sia solo la fuori. era qui, in mezzo a loro, camminava su due gambe, emetteva condanne con lingua umana.
Vardø e un romanzo che mostra l’abuso di potere del patriarcato nei confronti delle donne, alle quali non è permesso essere forti, farcela da sole senza un uomo affianco, o avere più intelletto e acume degli uomini che vogliono sovrastarle e sottometterle. Nel nome di Dio, tra ignoranza e superstizione, venivano commessi crimini ed omicidi ignobili e senza senso, per confermare l’idea, fortemente radicata nelle credenze dell’epoca, che le donne fossero essere inferiori e senza diritti.
Lo stile di scrittura della Hargrave è impeccabile, riesce pienamente a trasmettere le sensazioni e le atmosfere dell’isola e delle difficolta che gli abitanti devono affrontare quotidianamente, nonostante le descrizioni dei personaggi principali siano abbozzate e approssimative.
Continua a risuonare il sibilo, l’urlo, lo strillo acuto di Strega! Strega! Strega! In quella folla ci sono soprattutto persone venute da fuori che urlano contro una donna che non conoscono e che non ha mai fatto loro alcun male.
Non è di certo una lettura semplice e scorrevole, anzi è cupa, impegnativa e carica di spunti di riflessione nelle sue circa 300 pagine, ma di sicuro è da non perdere per scoprire uno spaccato di storia norvegese tristemente reale ma poco conosciuta. Vardø. Dopo la tempesta è un romanzo che parla di donne che tutti gli uomini dovrebbero leggere. Per quanto si parli di storie di un passato molto lontano, il tema è tristemente attuale. Le donne non verranno più arse sul rogo accusate di stregoneria, ma vengono ancora umiliate, disprezzate e uccise con troppa facilità.
Autore: Kiran Millwood Hargrave
Genere: Romanzo storico
Anno: 2020
Pagine: 336
Casa Editrice: Neri Pozza
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