Questa settimana vi proponiamo un bel romanzo, particolare e incalzante, da cui è stato tratto il ben noto film omonimo prodotto da Netflix nel 2022: La ragazza della palude di Delia Owens.
A Barkley Cove, un tranquillo villaggio di pescatori, circolano strane voci sulla Ragazza della Palude. Dall’età di sei anni Kya si aggira completamente sola tra canali e canneti, con qualche straccio addosso e a piedi nudi. Ha al suo attivo un solo giorno di scuola, ma la palude e le sue creature per lei non hanno segreti: la nutrono, la cullano, la proteggono, sono maestre e compagne di giochi. Kya impara a decifrare i segni della natura prima ancora di saper leggere un libro: nella sua assoluta solitudine sembra bastare a se stessa. Ma la sua bellezza non tarda a sbocciare: insolita, selvatica, sfuggente accende il desiderio nei ragazzi del paese. Kya scopre l’amore, la sua dolcezza e le sue trappole. Quando negli acquitrini riaffiora il corpo senza vita di Chase Andrews, gli occhi di tutti puntano su di lei, la misteriosa ragazza dimenticata: i mormorii diventano subito accuse, i sospetti incrollabili certezze. Il processo, fuori e dentro al tribunale, trascina la vicenda verso il suo imprevedibile e folgorante epilogo. “La ragazza della palude” è il romanzo commovente di un’infanzia segnata dall’abbandono e di una natura che si rivela madre, non matrigna. Ma è anche la storia di una violazione e di un segreto gelosamente custodito, che mette in discussione i confini tra la verità e la menzogna, il bene e il male.
Per Kya era sufficiente essere parte di questa sequenza naturale, certa come le maree. Era legata al pianeta e al suo ciclo vitale come poche altre persone al mondo. Radicata a fondo in quella terra. Nata da quella madre.
La ragazza della palude è molte cose, inizia come un thriller, prosegue come un mistery, che sfocia in un legal thriller, ma più di tutti è un romanzo di formazione in cui seguiamo una bambina e la vediamo diventare donna da sola, in una cittadina schiva e arrogante che la tratta come un’emarginata da quando è nata.
Kya era solo una bambina quando la madre e i fratelli l’hanno abbandonata nella rimessa per pescatori in mezzo alla palude dove hanno sempre vissuto, con un padre perennemente ubriaco che non badava a lei.
Un giorno non molto lontano il padre una sera non ritorna a casa e resta completamente sola. La natura che la circonda, che lei non ha mai temuto e ha sempre rispettato, la cresce come i suoi genitori non hanno fatto mai. I cittadini provano a costringerla a frequentare la scuola ma dopo il primo giorno lei non si presenterà più in aula e nessuno si pone il problema, nonostante fosse una bambina abbandonata che viveva da sola in una palude.
Inizia ben presto a capire come guadagnarsi da vivere e di conseguenza anche il rispetto degli uomini con cui conclude gli affari, ma nonostante sia ormai una ragazza adulta e responsabile, si sente costantemente sbagliata e fuori posto.
Lo stile della Owens è preciso e delicato, come le acque della palude che proteggono Kya. Può risultare prolisso e ripetitivo ma in realtà è un grande inno alla potenza della natura che dona tanto a chi la rispetta e punisce chi se ne approfitta. Ogni parte del racconto è curata nei minimi dettagli ma né le descrizioni degli ambienti, né il lungo racconto del processo, annoiano il lettore; anzi, è difficile riuscire a posare il libro per una pausa perché si ha la costante necessità di arrivare alla fine per saperne di più.
Kya aveva già dato una chance all’amore; adesso voleva solo riempire gli spazi vuoti. Lenire la solitudine ergendosi un muro intorno al cuore.
Il finale è la conclusione perfetta dove tutto ritorna in ordine, ogni cosa al suo posto, ogni mistero svelato e ciò che resta nel lettore è la serenità di aver concluso una lettura tanto emozionante quanto rilassante, carica di profondi spunti di riflessione sul senso della vita, il valore dell’amicizia, la lealtà dell’amore e il dolore del pregiudizio.
Autore: Delia Owens
Genere: Mistery
Anno: 2022
Pagine: 416
Casa Editrice: Solferino
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