Ha solo tre anni, ma già sta diventando adulto l’ALFF, il Film Festival di Alessandria dedicato al cinema internazionale. Notevole partecipazione al concorso e ospiti d’eccezione hanno caratterizzato quello che sta divenendo un nuovo importante appuntamento cinematografico. Quest’anno i due giovani direttori artistici, Lucio Laugelli e Stefano Careddu, sono riusciti a coinvolgere con le proiezioni, nel corso della manifestazione, che si è tenuta dal 22 al 24 marzo le sale dell’associazione Cultura e Sviluppo, ha infatti coinvolto quasi 1500 spettatori, superando i numeri delle edizioni precedenti. Un flusso costante, che ha toccato sia le serate di punta che i pomeriggi di questo assolato fine settimana, con punte di tutto esaurito in occasione dell’incontro con il maestro Pupi Avati, spettatori in piedi e una saletta allestita ad hoc con la proiezione in live streaming dell’evento per chi è arrivato tardi.

La sala gremita all’incontro con il maestro Pupi Avati, presentato da Steve Della Casa
Il regista bolognese ha intrattenuto e divertito il pubblico con aneddoti irresistibili, raccontando i suoi esordi tragicomici di quando voleva “fare il cinema” con i suoi amici nella Bologna degli anni cinquanta, e offrendo uno sfizioso dietro le quinte del mondo del cinema italiano di quel periodo d’oro.
Avati ha avuto parole di grande affetto per le persone presenti in sala, parlando senza ritrosie della situazione della creatività italiana e degli italiani. “Ognuno di noi – ha detto – è qualche cosa di assolutamente esclusivo, assolutamente irripetibile. Ognuno di noi ha un suo talento, un qualcosa di straordinario per il quale è qui. Non voglio fare prediche, non voglio apparivi un santone o un portatore di verità, ma quando mi sono trovato a dover sognare, e poi ad arrivare a questa veneranda età (80 anni, ndr) con una cinquantina di filmall’attivo, transitando attraverso le vicende più strane, più singolari della vita di un essere umano, mi sembra che io debba trasmettere la mia conoscenza della vita, e che abbia un senso che io sia qui, a quest’ora, con voi per dirvi che cos’è la vita. Voi siete venuti qua forse per curiosità, riunciando a fare qualcos’altro, e vorrei che ve ne tornaste a casa con un po’ più di coraggio, confidando un po’ di più nella vita. Confidando un po’ di più in voi stessi, credendo un po’ di più che le cose che non avete mai avuto il coraggio di pensare sono possibili”.
Certo il talento ci vuole, ha aggiunto Pupi Avati, “ma nel momento in cui tu hai scoperto che esiste un’affinità, che tu ami una cosa e ne sei riamato, quello è il momento in cui fai un’investimento su te stesso, e vale la pena che sia fatto. In questo Paese non si fa più, il livello di creatività dell’Italia è prossimo allo zero. Tutta gente che dice: “Ma mi danno 200 euro in più”. E basta. L’unità di misura di questo Paese è 200 euro in più. I quaranta o cinquant’anni migliori della mia vita scopro poi di averli dati in base a un’assunzione a tempo indeterminato o determinato. Per fare che cosa, se non dare la parte migliore di me“.
Il programma del festival, come è ormai consuetudine, è stato ricco di iniziative e incontri ai più giovani: più di 150 studenti delle scuole superiori partecipanti, laboratori per bambini con posti esauriti e incontri tra cinema e teatro tenuti dal collettivo teatrale Officine Gorilla.
Oltre alle proiezioni delle opere in concorso e fuori concorso, il Festival ha ospitato incontri con professionisti del mondo cinema (il regista Carlo Ausino, l’attore Gualtiero Burzi, il maestro d’armi Walter Siccardi).
I premi:
Miglior lungometraggio: Ce Magnifique Gâteau! di Emma De Swaef e Marc James Roels

Ce Magnifique Gâteau!
Miglior regia: Luca Ferri per il film Dulcinea
Premio per il miglior interprete: Horacio Salinas per il film Pierdete Entre Los Muertos
Menzione speciale: Je vois rouge di Bojina Panayotova
Miglior cortometraggio: Circuit di Delia Hess
I due direttori artistici, Lucio Laugelli e Stefano Careddu, commentano: «L’ALFF è una bellissima creatura che sta crescendo con noi, con la città e con l’entusiasmo di un pubblico sempre più ampio di cui avvertiamo davvero l’affetto. Il percorso iniziato 3 anni fa si sta concretizzando in una manifestazione sempre più conosciuta e rispettata, per cui proviamo un grandissimo orgoglio e tanta riconoscenza. Non potremo mai ringraziare abbastanza sponsor, partner e il Comune di Alessandria per averci creduto. Vedere tutte le persone che sono intervenute, le espressioni soddisfatte degli ospiti e le 50mila persone raggiunte in pochi giorni dalla nostra pagina Facebook ci fanno tremare le gambe, ma ci danno anche tanta fiducia».
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