Stanno vivendo un’esperienza davvero singolare i due amatissimi interpreti della serie cult di Netflix Stranger Things. I due giovani attori britannici Natalia Dyer e Charlie Heaton, molto semplici e diretti nella loro amabile naturalezza anti-star, hanno visto nascere e crescere la loro storia d’amore sia nella vita privata e che nella fiction.Al Giffoni Film Festival sono arrivati con la loro aria da teen-ager, apparendo ancora più giovani di quanto non siano in realtà. Grande complicità tra i due, anche se molto riservati sulla loro vita personale (privacy made in Britain docet), hanno preferito parlare della loro coppia sul piccolo schermo, di come sia cresciuta in questa terza stagione della serie drammatica e fantascientifica. “Jonathan Byers e Nancy Wheeler – ha ben spiegato Natalia – si sono ritrovati dopo aver affrontato insieme il mostro supernatural, e quindi si sono avvicinati nella comune battaglia contro la minaccia. Sono cresciuti insieme, ed è questo che mi affascina del mio ruolo: la capacità di evolvere e diventare più forti affrontando nuove sfide“.
La serie è ambientata negli anni ottanta, e Heaton amette che il contrasto è affascinante. Ha un’aria un po’ svagata, da musicista, e nel rispondere talvolta se la cava con una battuta, altre rimane dubbioso. Più decisa la Dyer, che ammette che il contrasto tra l’atmosfera di quegli anni e la realtà tecnologica di oggi può sembrare stridente e oppressiva per il cinema, che tutti identifichiamo con il grande schermo. “Ma le due realtà possono convivere. Il cinema non morirà mai, è sarà sempre possibile vederlo nella sua completezza in sala. La tecnologia sta diventando sempre più sofisticata, e il futuro è anche poter vedere il cinema comodamente a casa propria, anche nella lunghezza di una serie televisiva“.
Charlie Heaton parla poi del suo progetto di un remake del grande classico di David Lynch del 1980, interpretato da John Hurt, Elephant Man: “Stiamo lavorando con la BBC per renderlo reale. Sarà una miniserie divisa in due parti“.
Particolare il percorso dei due giovani talenti inglesi che li ha portati ad essere protagonisti della serie. Dyer, cresciuta in un ambiente teatrale, stava facendo jogging quando ha saputo di aver ottenuto la parte in Stranger Thing. “Le persone intorno mi hanno reputata matta”, ha raccontato con un sorriso. Heaton, invece, ha rivelato che non aveva mai pensato di fare l’attore: “Da piccolo volevo una carriera creativa. Ho cominciato da film di nicchia per fare delle esperienze, quando mi è arrivato il copione di Stranger Things ne sono rimasto colpito e, sin da subito, ho legato con il personaggio di Jonathan”.
Il successo di Stranger Things ha colto anche loro di sorpresa: “Quando giri – hanno spiegato i due i – non sai mai se la serie avrà successo o meno. Ma sin da subito è stato grandioso essere diretti dai fratelli Duffer. È un gruppo affiatato di persone divertenti, silenziose, hanno creato un clima e un feeling che ci permette di lavorare e divertirci”.
Non è mancato un riferimento ai progetti futuri, quelli di Heaton sono a brevissima scadenza: “Vorrei restare qui in zona e vedere la costiera Amalfitana”, ha confessato, mentre Dyer ha sottolineato che “fare l’attore è un po’ come essere freelance: c’è pianificazione, ma si naviga a vista”.
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