Amore va spesso a braccetto con orrore e non soltanto davanti all’altare. Quante volte abbiamo visto il nostro lui o la nostra lei trasformarsi in una creatura indemoniata? Davanti al giudice, certo, ma anche al rientro a casa, o in preda alla gelosia, o semplicemente perché abbiamo mangiato l’ultima porzione del suo piatto preferito… e non parliamo semplicemente di A Letto con il Nemico o A Good Marriage (mariti apparentemente perfetti che si rivelano poi pazzi furiosi o seriali killer) parliamo di dolci spose trasformate in felini assetati di sangue, partner ricoperti di squame, amanti che sfoderano canini insanguinati, teneri fidanzatini morti da un pezzo.
Insomma, creature degne del giorno di Halloween.

A Good Marriage
Per la più agghiacciante e buia delle notti dunque cosa c’è di meglio che vedere un film abbracciati sul divano? Almeno fino a quando non scocca la mezzanotte. Dopo, guardare il vero volto del partner, come sempre prima o poi accade, sarà affar vostro. Infatti sotto i panni della timida, bella e delicata Irina, che teme i baci del futuro marito, batte un cuore di pantera: Cat Peole, o meglio Il Bacio della Pantera è il capolavoro horror di Jacques Tourneur, uscito nel 1942.

Cat People di Jacques Tourneur
Film di grande potenza erotica e carico di metafore sessuali che all’epoca non si potevano esplicitare meglio, sarà ripreso in mano nel 1982 da Paul Schrader per un remake interessante, grazie soprattutto ai carismatici interpreti, Malcolm McDowell e Nastassja Kinski, e alle musiche di David Bowie e Giorgio Moroder (Golden Globe per la migliore colonna sonora originale).

Nastassja Kinski ne Il Bacio della Pantera (1982)
Quando Francis Ford Coppola decide di dare alla luce il suo Dracula di Bram Stoker nel 1992 l’attesa è grande. Dopo tante versioni del celebre ed elegante vampiro in smoking, questa promette fedeltà al libro originario della fine del 1800. In realtà la messa in scena favolosa e il cast hollywoodiano danno vita a un film bello da vedere e dagli accenti mèlo che però di paura ne incute ben poca e si bea di edonismo romantico. La storia è quella di una bella (Winona Ryder) che si innamora di un principe (Gary Oldman) che sostiene di amarla ma è anche un po’ pipistrello e ratto, ha molte amanti già decedute e vuole portarla con lui nella tomba. Qualcuno la salverà, ma non sarà quello che le faceva venire le farfalle nello stomaco…

Dracula di Bram Stoker di Francis Ford Coppola
Elisa (Sally Hawkins) è una piccola, dolce e muta donna delle pulizie in un ufficio governativo dove avvengono sperimentazioni a scopi militari. In una società dove vigono razzismo e maschilismo l’uomo migliore che le capita di incontrare è ricoperto di squame di pesce. Affresco horror fantasy su una realtà distopica non poi così tanto lontana, La Forma dell’Acqua di Guillelmo del Toro è immerso nella liquida dolcezza poetica che aspira ad un futuro e ad un mondo migliore. Meritato Leone d’oro a Venezia 2017 e 4 premi Oscar.

La Forma dell’Acqua
Warm Bodies di Jonathan Levine invece è un horror il cui intento non è tanto quello di spaventare quanto di far riflettere sul tema della diversità, del pregiudizio, nonché della talvolta alienante routine della propria vita. La storia d’amore c’è, ma Twilight, grazie a Dio, non c’entra nulla, e la relazione tra la bionda July e il giovane zombie dal cuore tenero e il cervello non troppo performante risulta davvero autentica. Il film è tratto dal bel libro omonimo di di Isaac Marion, nel quale l’unica forza in grado di risvegliarci da una vita grigia e mortifera nella quale siamo precipitati senza accorgercene sembra essere proprio il più forte dei sentimenti.

Warm Bodies
Sempre a proposito di morti, potrebbe anche capitare di prendere in sposa per errore una donna che è già morta da un pezzo, e allora che fare? Nella sfortuna, il protagonista Victor è assai fortunato, perché Emily, pur avendo un corpo che cade a pezzi, e ogni ragione per essere arrabbiata – il marito l’ha derubata ed uccisa il giorno delle nozze – è un’anima bella, generosa e buona. La Sposa Cadavere di Tim Burton e Mike Johnson è un’opera gotica e romantica di profonda ispirazione, liberamente tratta dalla leggenda ebraico-russa del XIX secolo di una più antica storia folkloristica ebraica. Candidato all’Oscar 2006 come miglior film d’animazione e presentato a Venezia fuori concorso.
Will Randall (Jack Nicholson) è caporedattore di una casa editrice newyorkese e conduce un’esistenza tranquilla e agiata, non del tutto all’insegna del coraggio e dell’amore per la verità. Ci penserà il provvidenziale morso di un lupo nella brughiera a risvegliare in lui tutti i sensi, compresa la forza morale che credeva perduta e che gli permetterà di gestire l’animale dalle pulsioni selvagge (anche quella di fare pipì per segnare il territorio) in cui si sta tramutando. Wolf la Belva è fuori, diretto da Mike Nichols, è un horror divertente nel quale perfino la bellezza glaciale e perfetta di Michelle Pfeiffer, nel ruolo della figlia del direttore della casa editrice, riesce ad esprimere il suo lato animale.

Wolf- La Bestia è Fuori
Probabilmente in amore le cose importanti non sono l’aspetto o le qualità morali, quanto avere delle cose in comune: peli irsuti, unghie e canini aguzzi, squame…e sapersi riconoscere. A questo punto essere portatori di qualche difettuccio, non solo sarà il minore dei mali ma potrebbe risultare la carta vincente nella conquista dell’amato.
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