Joan Lui – Ma un giorno nel paese arrivo io di lunedì
Regia: Adriano Celentano; musicale, Italia/Germania Ovest 1985
Interpreti: Adriano Celentano, Claudia Mori, Federica Moro, Marthe Keller, Gian Fabio Bosco, Mirko Setaro, Gino Cogliandro, Francesco Salvi
Ore 21.00, Cine34, canale 34; durata: 163′ (versione estesa)
Amatissimo per le sue indimenticabili canzoni, odiato da molti per le sue velleità di predicatore e moralizzatore, il molleggiato nazionale Adriano Celentano ha sempre fatto parlare molto di sé, suscitando spesso grande clamore nel corso di tutta la sua lunga carriera, fino ai casi più recenti della partecipazione straordinaria al Festival di Sanremo nel 2012 o dell’ultimo show televisivo Adrian. Sollevò un gran polverone anche quando, a metà degli anni Ottanta, decise di realizzare (in veste di tuttofare: soggettista, sceneggiatore, regista, montatore, interprete) un film ambizioso, eccentrico e soprattutto costosissimo: Joan Lui – Ma un giorno nel paese arrivo io di lunedì, personalissima rilettura in chiave moderna e musicale della figura di Gesù Cristo e del suo ruolo di Salvatore del mondo, con scene apocalittiche girate ai piedi della sopraelevata di Genova, con grande dispiego di mezzi, ballerini americani e folle di comparse.
“Sagra del kitsch” secondo Morando Morandini, “personale delirio di onnipotenza” per Paolo Mereghetti, nonostante la consolidata fama di attore di Celentano reduce da alcuni successi al botteghino (Il bisbetico domato, Asso, Innamorato pazzo, Grand Hotel Excelsior), il film non riuscì a coprire i costi di produzione e fu oggetto di controversie tra il molleggiato e i produttori Mario e Vittorio Cecchi Gori. Molto apprezzato in Germania (capitali tedeschi parteciparono alla realizzazione della pellicola) e in Russia, nel nostro paese Joan Lui venne stroncato senza mezzi termini dalla critica e divise il pubblico.
Operazione decisamente azzardata e un po’ megalomane, in sintonia con la personalità egocentrica ma geniale del cantante, a distanza di tempo vale la pena riguardare con attenzione questo film perché, di fronte alle brutture del mondo contemporaneo, in una società smarrita, in preda alla pandemia, al dilagare della miseria e all’inconcludenza dei politici, ci sarebbe più che mai bisogno di un Messia che venga a salvarci… magari a tempo di musica, come Joan Lui.
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