Top News

  • L’ingrata Torino non si ricorda più di Erminio Macario
  • Grace Kelly, ‘ghiaccio bollente’ di Hitchcock, avrebbe compiuto oggi 90 anni
  • The Last Heroes – Gli Ultimi Eroi – Recensione
  • Il Lungo Addio: il noir secondo Robert Altman
  • Festa del Cinema di Roma: Bernardo Bertolucci e Italo Spinelli per il documentario Da’wah
  • Cattivo Sangue di Simone Hebara – Recensione
  • Suicide Squad: Extended Cut – Dal 6 dicembre in Home Video
  • Premio Gran Torino a Barbara Steele, immagine guida di Torino Film Festival 37
  • Ghostbusters – Il reboot di Paul Feig da mercoledì in Home Video
  • Il sapore del successo – Recensione
≡ Menu
  • Accedi/Registrati
InsideTheShow.it
≡ Menu
  • Home
  • Cinema
    • Notizie
    • Cinema indipendente
    • Articoli
    • Recensioni
    • Cortometraggi
  • Notizie locali
    • Alessandria
    • Bari
    • Bergamo
    • Bologna
    • Cagliari
    • Caserta
    • Cremona
    • Forlì
    • Genova
    • Livorno
    • Lucca
    • Messina
    • Milano
    • Napoli
    • Novara
    • Nuoro
    • Oristano
    • Palermo
    • Pisa
    • Ravenna
    • Rimini
    • Roma
    • Sassari
    • Siracusa
    • Torino
    • Treviso
    • Trieste
  • Eventi
    • Mostra del Cinema di Venezia
    • Festival di Roma
    • Giffoni Film Festival
    • Lucca Film Festival
    • Napoli Film Festival
    • Taormina Film Fest
    • Torino Film Festival
  • Interviste
  • Streaming
    • Disney+
    • Netflix
    • PrimeVideo
    • Now
    • Paramount+
    • Iwonderfull
    • Midnight Factory
  • Homevideo
  • Musica
  • Libri
  • Varie
Ti trovi qui: Home / Articoli / C'era una volta Cary Grant / Notorius – L’amante perduta

Notorius – L’amante perduta

Roberto Lasagna C'era una volta Cary Grant Mar 7th, 2025 0 Comment

Nel settembre del 1944 Alfred Hitchcock propone alla RKO un soggetto che il produttore David O. Selznick gli ha sottoposto durante le riprese di Io ti salverò (1945).

Il racconto del film Notorius – L’amante perduta (Notorius, 1946) sviluppa una storia d’amore incentrata sul coraggio e l’abnegazione, dove la figlia di un nazista da lei rinnegato e condannato a vent’anni di prigione viene spinta a fare da spia per rivelare preziose informazioni su una rete di nazisti rifugiati nel Sud America. La sceneggiatura perfetta di Ben Hecht e Oden Clifford mette l’uno contro l’altro due uomini innamorati della stessa donna, e la particolare forza che il film restituisce lo si deve anche all’intensità del sentimento che lega i personaggi principali.

Alicia Huberman (Ingrid Bergman, che con Notorius interpreta, dopo Casablanca, un altro titolo destinato a diventare un grande classico) è contattata dall’agente segreto americano Devlin (Cary Grant) per una missione la cui scelta spetta solo a lei: potrà fornire le informazioni per annientare una rete di spie naziste ancora attiva Rio De de Janeiro. Tra Alicia e Devlin inizia una passione che scivola presto nel tormentoso conflitto tra amore e dovere, e in entrambi cresce il dubbio circa le intenzioni dell’altro. Devlin, reticente, sembra non fare nulla per fermare Alicia nella sua missione che la vuole tra le braccia di Alexander Sebastien (Claude Rains), il capo dell’organizzazione nazista, un tempo amico del padre di Alicia, affinché lei possa carpire i segreti e comunicarli al servizio segreto americano. La missione sembra per Devlin venire prima di tutto, ma in realtà in questo film in cui i non detti paiono oltremodo brucianti Hitchcock offre spazio al conflitto psicologico, alla gelosia che leggiamo negli sguardi di Sebastien quando scopre Alicia e Devlin baciarsi nei pressi della fantomatica cantina in cui risiede il deposito di uranio, ma soprattutto nelle espressioni sottotraccia che contraddistinguono il rapporto tra Elena e Devlin. Tanto è smaniosa e passionale lei, quanto si mostra trattenuto e “pratico” lui. In Notorius è quindi presente il tema del conflitto edipico che ritornerà nella cinematografia successiva del regista: la madre di Alessio è una figura dominante e invadente di cui il figlio mal tollera le interferenze nella sua vita amorosa. Mentre la gelosia, il tormento e la preoccupazione di Devlin per la sorte della sua amata, nascosti dietro gli sguardi seri e controllati di un magnifico Cary Grant in grado di lasciar trapelare un’ombra di severità tra i suoi sguardi e gli atteggiamenti preoccupati che la dicono lunga sul suo coinvolgimento nella vicenda, sono elementi di un groviglio emotivo che Hitchcock dipana attraverso l’evoluzione narrativa e lo stile fulgido di uno dei suoi film più memorabili.

Primo capolavoro americano del regista, definito da Truffaut “la quintessenza di Hitchcock”, Notorius incentra l’attenzione sul conflitto tra amore (quello dei due protagonisti) e dovere (il senso del sacrificio riguarda nel profondo entrambi), fra morale individuale e bene collettivo (Alica Ubermann, che sappiamo amare gli Usa a dispetto del padre spia nazista che si uccide con il cianuro in carcere dopo la sentenza di condanna a vent’anni di reclusione, nell’intento di collaborare con l’amato poliziotto Devlin e con i servizi segreti americani, sposando il nazista Alessio Sebasten transfuga in Brasile rischia di apparire agli occhi di tutti una donna facile – una “Mata Hari – ma in realtà allo sguardo del reticente Devlin divampa l’immagine di una donna che si sacrifica sia per una causa nobile che per amore…). Dietro la facciata a cui allude il titolo Notorius – conosciuto – c’è il tormento della passione, sia ideale (difendere il paese che si ama), sia sentimentale (sacrificarsi per condividere la missione di Devlin). Nel film, ciò che può apparire immorale per il singolo o per la società benpensante ed accusatrice dell’epoca, può non essere affatto immorale se agito per il bene della collettività. I molti alcolici che Alicia (Elena nella versione italiana) consuma, le servono per superare la condanna di un padre amato ma rinnegato e sono anche un modo per sopportare le prevedibili accuse della gente. Nel personaggio di Alicia, interpretato da Ingrid Bergman che per Hitchcock è stata la psicoanalista in grado di curare il personaggio senza memoria e identità di Io ti salverò (Spellbound, 1945) si invera il dramma della figlia inconsapevole di un collaboratore nazista: qualunque scelta lei dovesse fare in futuro, sarà condizionata dal giudizio severo dell’opinione pubblica. Ma nel film le colpe dei padri non devono cadere sui figli e nell’universo di Hitchcock Alicia vive un calvario che si rivela catartico anche per lo spettatore. Alicia sceglie senza pensarci troppo di buttarsi in una missione a tutto vantaggio del “suo” paese (sposando il nazista clandestino Alessio Sebastien si avvicina ai segreti della sua organizzazione eversiva), certo non solo per spirito di abnegazione ma perché influenzata dal silenzioso assenso apparentemente privo di tormento dell’amato Devlin.

Hitchcock risolve in sapiente estetica e con tempi perfetti le ambiguità e il nodo dei sentimenti. Con i suoi movimenti di macchina ci porta a cogliere quei dettagli che mettono ordine nel quadro delle priorità e chiariscono la condizione reale dei personaggi. Con il celeberrimo traveling che parte da una visione d’insieme del salone delle feste in casa Sebastien e arriva a posarsi sul dettaglio della chiave in mano di Alicia (è proprio quella che permetterà di aprire la porta della cantina misteriosa), il regista ci offre un esempio di focalizzazione che suggerisce come dietro la grande mascherata covino traiettorie inaspettate. Con le soggettive “appannate” di Alicia in preda all’annebbiamento della vista per il veleno assimilato, ci accorgiamo che il nazista Sebastien e la madre stanno mettendo in pratica l’ennesimo delitto “nascosto” dentro le pareti-lager dell’insospettabile borghesia tedesca. Con il finale in cui Devlin irrompe nella casa di Sebastien per salvare l’amata destinata a essere uccisa dal veleno, Hitchcock completa e perfeziona quel “processo” con cui il film aveva preso avvio e passa in rassegna i suoi protagonisti dividendo tra colpevoli e innocenti. Cary Grant – attore prediletto da Hitchcock e figura vicaria del regista – aveva fatto la sua apparizione di schiena durante una festa in casa di Alicia, era stato l’oggetto degli sguardi della donna che indirizzando le sue attenzioni all’uomo nell’ombra aveva prospettato l’emersione di un individualità finalmente conclamata all’ufficialità, accolta in quell’apice dialettico di intrattentimento e sguardo d’autore che è Notorius, dove la suspense, dilatata nei tempi e negli spazi, attiva il coinvolgimento dello spettatore ed è l’obiettivo hitchcockiano prediletto nella composizione dei movimenti di macchina e del montaggio. Devlin, in un finale giustamente celebre, si porta salvifico a liberare Alicia da quel fatale incatenamento che l’amore e l’abnegazione le avevano imposto nella scelta di una missione rivelatasi suicida. Non ci sarà posto per Sebastien sull’auto che parte portando via Elena e Devlin. Sebastien dovrà tornare dai suoi colleghi aguzzini che vorranno da lui chiarimenti sul misterioso e sospetto allontanamento della moglie tra le braccia di un altro uomo. In un finale teso e disperato, la porta della tetra abitazione che si chiude inglobando Sebastien è l’eco di una granitica imperiosità che riproduce con toni travi e solenni l’austero verdetto sul proprio operato sancito dai nazisti, pronti a condannare e a disfarsi di Sebastien, così come di ogni figura debole e di ogni tassello che ostacoli il passo dell’agghiacciante moloch totalitario.

Hitchcock e i suoi sceneggiatori hanno ben a fuoco il quadro storico in cui operano e Notorius è il quarto lungometraggio antimilitarista del grande regista, dopo Il prigioniero di Amsterdam (1940), Sabotatori (1942), Prigionieri dell’oceano (1944) e dopo i documentari d’impegno politico Bon Voyage (1944) e Aventure Malgache (1944) girati dal regista durante la seconda guerra mondiale. E Notorius è la seconda collaborazione tra Alfred Hithchock e Cary Grant, un’intesa perfetta grazie a cui il regista continua a lavorare con l’immagine divistica dell’interprete considerato il paladino della commedia per farne conoscere aspetti nuovi, una natura inaspettata di cui il precedente film realizzato insieme, Il sospetto (Suspicion, 1941), aveva gettato i semi insinuando la possibilità che dietro l’aspetto del personaggio covasse un potenziale assassino. Grazie a Hitchcock la star lascia affiorare aspetti di una spontaneità che definiscono il personaggio di Devlin il quale sin da subito appare di schiena, al buio, e rimane defilato e impotente per buona parte della vicenda lasciando percepire il peso del senso del dovere e l’amore per Alicia. Con questo personaggio Cary Grant lascia alle spalle quell’immagine di serena spensieratezza rintracciabile nei suoi personaggi più ottimisti per lasciar affiorare desideri più oscuri, una segreta passione che il personaggio del reticente Devlin rende manifesta nel finale del film e nei dettagli che lasciano trapelare il senso di soffocamento di un individuo in lotta con i propri sentimenti. Dal personaggio interpretato da Cary Grant Alicia si aspetta un gesto, un atteggiamento, una conferma di quel sentimento che il film a un certo punto sembra mettere tra le parentesi della missione che porterà la donna vicina alla morte; una rivelazione che arriva però nell’avvincente e teso finale che vede Devlin prendere finalmente l’iniziativa e mettere la vita di Alicia in salvo.

La verità del sentimento può venire così allo scoperto dandosi come il motore di un cambiamento in armonia con il proposito di Notorius di alludere come dietro ogni aspetto del reale possa nascondersi un’altra verità a cominciare dalle bottiglie di vino in cui si conservano dosi di uranio e che Alicia e Devlin fingono di non aver scoperto inscenando un bacio che distoglie momentaneamente Sebastien dallo scoprire che sua moglie è una spia. Un film di alta raffinatezza che rappresenta, nella sua luminosa compiutezza, quasi un corpo a sé nella pur ricchissima e sfaccettata filmografia del talentuoso cineasta, con due attori portatori di una rara alchimia di stile e fascino che incanta. Così come incanta e disarma il lungo bacio che supera le maglie della censura e si afferma come una pagina di passione e desiderio in grado di invitare chi guarda il film a proiettarsi dentro le immagini e a condividere le emozioni di Alicia e Devlin.

 

 

 

Condividi

  • Twitter
  • Facebook
  • G-plus
  • Linkedin
  • Reddit
  • Pintrest

Roberto Lasagna

Saggista e critico cinematografico, ha scritto numerosi libri, tra cui "Martin Scorsese" (Gremese, 1998), "America perduta. I film di Michael Cimino" (Falsopiano, 1998), "Lars Von Trier" (Gremese, 2003), "Walt Disney. Una storia del cinema" (Falsopiano, 2011), "Il mondo di Kubrick. Cinema, estetica, filosofia" (Mimesis, 2015), "2001: Odissea nello spazio di Stanley Kubrick" (Gremese, 2018), "Anestesia di solitudini. Il Cinema di Yorgos Lanthimos" (Mimesis, 2019), "Nanni Moretti. Il cinema come cura" (Mimesis, 2021), "David Cronenberg. Estetica delle mutazioni" (con R. Salvagnini, M. Benvegnù, B. Pallavidino, Weirdbook, 2022), "Steven Spielberg. Tutto il grande cinema" (Weirdbook, 2022), "Ken Loach. Il cinema come lotta e testimonianza" (Falsopiano, 2024).

Articoli correlati

DUBBING GLAMOUR FESTIVAL 7ª EDIZIONE a Genova: dal 5 al 30 novembre

Notizie

DUBBING GLAMOUR FESTIVAL 7ª EDIZIONE a Genova: dal 5 al 30 novembre

Emanuela Di Matteo Nov 9th, 2025
Eternity di David Freyne

Notizie

Eternity di David Freyne

Emanuela Di Matteo Nov 7th, 2025

Lascia un commento Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.

Link Utili

  • Accedi/Registrati
  • Redazione
  • Contatti
  • Lavora con noi
  • Privacy e Cookie Policy

Notizie

DUBBING GLAMOUR FESTIVAL 7ª EDIZIONE a Genova: dal 5 al 30 novembre
09Nov2025 1 Comment

DUBBING GLAMOUR FESTIVAL 7ª EDIZIONE a Genova: dal 5 al 30 novembre

Genova, 7 novembre 2025 – Si avvicina la scadenza per partecipare al

Eternity di David Freyne
07Nov2025 0 Comment

Eternity di David Freyne

Eternity di David Freyne, protagonisti Miles Teller, Elizabeth Olsen, Callum Turner e

Premio Adelio Ferrero 2025: “The Shrouds”: 1 posto sezione “recensioni”
07Nov2025 0 Comment

Premio Adelio Ferrero 2025: “The Shrouds”: 1 posto sezione “recensioni”

Pubblichiamo la recensione di Emanuele Antolini di Valpolicella (Verona) per il film

Premio Adelio Ferrero 2025: il primo classificato sezione saggi
05Nov2025 0 Comment

Premio Adelio Ferrero 2025: il primo classificato sezione saggi

Pubblichiamo il primo classificato nella sezione “saggi” del Premio Adelio Ferrero 2025

Roberto Rossellini – Più di una vita: al cinema il 3-4-5 novembre
26Ott2025 0 Comment

Roberto Rossellini – Più di una vita: al cinema il 3-4-5 novembre

Il documentario “Roberto Rossellini – Più di una vita”, di Ilaria de

MARTY SUPREME di Josh Safdie con Timothée Chalamet
14Ott2025 0 Comment

MARTY SUPREME di Josh Safdie con Timothée Chalamet

L’ATTESISSIMO FILM EVENTO DI JOSH SAFDIE CON TIMOTHÉE CHALAMET AL CINEMA DAL

Premio Adelio Ferrero 2025: i vincitori!
07Ott2025 0 Comment

Premio Adelio Ferrero 2025: i vincitori!

Venerdì 6 ottobre 2025, nel contesto del Festival Ottobre Alessandrino, sono stati

Venezia Cult: 27 agosto – 5 settembre
27Ago2025 0 Comment

Venezia Cult: 27 agosto – 5 settembre

Un’ondata di ospiti invade la spiaggia di Venezia Cult! Svelato il programma

Premio Adelio Ferrero 2025
23Mag2025 0 Comment

Premio Adelio Ferrero 2025

BANDO DI CONCORSO  DEL PREMIO ADELIO FERRERO 2025 – 41esima edizione
15Mag2025 0 Comment

BANDO DI CONCORSO DEL PREMIO ADELIO FERRERO 2025 – 41esima edizione

BANDO DI CONCORSO DEL PREMIO ADELIO FERRERO 2025 – 41esima edizione Per

I Fantastici 4: gli inizi
03Mag2025 0 Comment

I Fantastici 4: gli inizi

Sullo sfondo di un vivace mondo retro-futuristico ispirato agli anni ’60, il

Malamore, al cinema dall’8 maggio
03Mag2025 0 Comment

Malamore, al cinema dall’8 maggio

Mary (Giulia Schiavo) è la giovane amante del pregiudicato Nunzio (Simone Susinna),

Alpha in concorso a Cannes 2025
03Mag2025 0 Comment

Alpha in concorso a Cannes 2025

Arriverà in Italia distribuito da I Wonder Pictures ALPHA, il nuovo film di Julia

Eagle of the republic di Tarik Saleh, sarà presentato in Concorso al Festival di Cannes 2025
03Mag2025 0 Comment

Eagle of the republic di Tarik Saleh, sarà presentato in Concorso al Festival di Cannes 2025

Eagles of the Repubblic, il nuovo film di Tarik Saleh (La cospirazione del Cairo,

Dossier 137, il nuovo film di Dominik Moll in concorso a Cannes 2025
03Mag2025 0 Comment

Dossier 137, il nuovo film di Dominik Moll in concorso a Cannes 2025

Teodora Film è felice di annunciare che distribuirà in Italia Dossier 137, il

Chi Siamo

InsideTheShow.it è un sito di informazione fondato da Bianca Ferrigni e Davide Vignola che segue il mondo del Cinema in ogni suo aspetto. Scopo del sito è quello di fornire un flusso di notizie costante che spazi dalle ultime news alle uscite previste, passando per recensioni, anteprime, speciali su eventi di particolare rilievo e interviste. Il sito è autofinanziato. Obiettivo principale è garantire la qualità dei nostri contenuti editoriali e proseguire nella costruzione di un giornale indipendente, libero da "padroni".

Ultime Notizie

Inside the Book consiglia: La strada di Cormac McCarthy
Nov 9th, 2025

Inside the Book consiglia: La strada di Cormac McCarthy

BTS Monuments: Beyond the star
Nov 9th, 2025

BTS Monuments: Beyond the star

DUBBING GLAMOUR FESTIVAL 7ª EDIZIONE a Genova: dal 5 al 30 novembre
Nov 9th, 2025

DUBBING GLAMOUR FESTIVAL 7ª EDIZIONE a Genova: dal 5 al 30 novembre

Commenti Recenti

Rassegna stampa 2025
DUBBING GLAMOUR FESTIVAL 7ª EDIZIONE a Genova: dal 5 al 30 novembre
Rassegna stampa 2025
DUBBING GLAMOUR FESTIVAL 2025 a Genova
Juno: recensione del film
Juno – Recensione

Iscriviti alla Newsletter

Copyright ©2023 InsideTheShow.it
Testata giornalistica registrata presso il Tribunale di Alessandria, n. 53 del 13 Maggio 2019 - Direttore: Giorgio Simonelli
ISSN: 2704-6133