Sam Claflin, dopo il bagno di folla, frastornato dalla musica e dalle urla dei ragazzi del Giffoni Film Festival, dopo aver rischiato la paralisi alla mano per le centinaia di autografi e dediche improvvisati sul blue carpet, si è avviato con fare molto british all’incontro con la stampa. Bello lo è, e tanto, non c’è che dire, e d’altronde il pubblico già lo conosce per la sua interpretazione di Richard ne “I Pilastri della Terra“, la serie tv tratta dall’omonimo romanzo di Ken Follett e prodotta da Ridley e Tony Scott. Il debutto al cinema, invece, risale al 2011 al fianco di Johnny Depp e Pénelope Cruz nel quarto film della serie “Pirati dei Caraibi – Oltre i confini del mare“.
Qui al Giffoni è arrivato per presentare in anteprima il nuovo film di Baltasar Kormàur, “Adrift – Resta con me” che sarà distribuito nelle sale italiane il 29 agosto (vi rimandiamo alla nostra recensione) La pellicola è ispirata all’omonima biografia di Tami Oldham Ashcraft (edita da HarperCollins). La donna (interpretata da Shailene Woodley di “Divergent,” infatti, ha subito un naufragio di 41 giorni nel mezzo dell’oceano con il fidanzato Richard Sharp (interpretato da Claflin) e le loro avventure sono diventate un romanzo al cardiopalma che coniuga avventura ed emozioni. Il tema del film abbraccia il tema del 48° Giffoni Film Festival, Aqua, e l’artista non potrebbe esserne più contento, come ha raccontato ai giornalisti: “Sono felice che molta gente stia prendendo coscienza dell’emergenza che stanno affrontando i nostri oceani. Senza l’acqua non ci sarebbe nulla. Nonostante la situazione attuale però sia critica non perdo la speranza, fiducioso che – anche grazie a molti movimenti ambientalisti – la situazione sta cambiando”. Prima di salutarlo, la stampa gli ha dedicato la canzone “Resta cu mme” di Domenico Modugno, in omaggio al nome italiano del film.
Al momento di salutare il pubblico che lo ha stretto in un immenso abbraccio virtuale, anche Sam non ha potuto fare a meno di commuoversi.
“Siete fortunati – ha detto in sala Truffaut – ma io lo sono di più perché posso trascorrere del tempo con voi e mi sembra un grande onore contribuire, anche se in piccola parte, alla storia di questo evento”.
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